«Resta il fatto che chi protesta lo fa saltando lezione». «Da bambini e adolescenti non ci si può certo aspettare essi comprendano le interdipendenze globali […] Queste sono cose da Profis (professionisti, ndr)». Era marzo 2019, i Fridays for future muovevano i primi passi in Germania, e così commentavano Annegret Kramp-Karrenbauer, allora presidente della Cdu, e Christian Lindner, leader dei liberali (Fdp). A fronte di queste dichiarazioni che distoglievano l’attenzione dai temi delle proteste per dirottarla sui manifestanti, i “professionisti” non tardavano a prendere iniziativa. Su spunto di Gregor Hagedorn, ricercatore presso il Naturkundemuseum di Berlino, un gruppo di 44 scienziati stese e firmò un documento intitolato Le preoccupazioni dei giovani manifestanti sono fondate: una dichiarazione degli Scientists for Future a proposito delle proteste per una maggiore protezione climatica. In tre settimane il documento è stato firmato da più di 26mila scienziati in Germania, Austria e Svizzera; vennero così a formarsi gli Scientists for Future (S4f).

La missione degli S4f

Nel 2021, un anno segnato in Germania da numerosi appuntamenti elettorali locali e federali, il compito che i S4f si sono assegnati è di rendere l’elettorato il più possibile consapevole dei rischi legati al cambiamento climatico e di divulgare le possibili soluzioni. Il proposito è operare in maniera apartitica ed indipendente, astenendosi dalla partecipazione a campagne politiche specifiche e dalla pubblicazione di un proprio programma politico. Parte delle attività hanno copertura nazionale, per esempio gli interventi in televisione degli esponenti più in vista, ma il più si svolge nelle 74 organizzazioni locali dislocate in varie città in Germania.

Kassel, per esempio, è sede di una di queste organizzazioni locali, forte di 40 membri attivi. La città di 200mila abitanti in nord Assia sarà chiamata alle urne due volte nel 2021: a marzo per rinnovare il consiglio comunale e a settembre per eleggere il nuovo Bundestag. Kassel ospita diverse realtà industriali, tra cui la seconda più grande fabbrica di Volkswagen in Europa, e ha il privilegio di essere la seconda città più verde della Germania (misurato in area verde per abitante). Al contempo, è stata purtroppo anche testimone del terrorismo di estrema destra, dopo che nel luglio 2019 un militante neonazista assassinò il prefetto Walter Lübcke, esponente della Cdu e sostenitore dell’accoglienza di migranti e rifugiati.

Le attività dei S4f di Kassel hanno due finalità. In primo luogo, mettere a disposizione della comunità locale le proprie conoscenze tecnico-scientifico-sociali. Per esempio, ad agosto 2019 la Giunta comunale ha adottato una risoluzione che pone come obiettivo la neutralità climatica della città entro il 2030 e contestualmente determina l’instaurazione di un Klimaschutzrat (Consiglio per la protezione del clima), alla cui costituzione gli Scientists for future hanno contribuito. Nel Consiglio sono presenti scienziati, esponenti dell’industria e della politica locale e rappresentanti della società civile. Il Consiglio si riunisce con cadenza bimestrale e redige un rapporto semestrale a favore della Giunta comunale. «Non si può aspettare che il governo federale agisca da solo» spiega Alexander Basse, ricercatore all’Università di Kassel e co-fondatore di S4F di Kassel, «occorre invece agire anche localmente, siccome è al livello delle città che le politiche climatiche sono in ultima istanza attuate». Le ricadute sociali di tali scelte politiche non vengono trascurate. «La transizione ecologica - continua Alexander Basse – non è soltanto una questione di soluzioni tecniche: il cambio è soprattutto di matrice sociale, e per questo è per noi importante la presenza di sociologi e psicologi sia negli Scientists for future che nel Klimaschutzrat».

In secondo luogo, i S4f Kassel organizzano iniziative di sensibilizzazione dei concittadini. «Studi e conoscenza sono già a disposizione di tutti da anni e in grande quantità. Ciò che serve è rendere questa conoscenza accessibile a tutti» sostiene Michael von Bonin, collaboratore scientifico del Fraunhofer Institut e membro dei S4f di Kassel. L’attività di comunicazione viene svolta sia online, su una pagina Instagram, sia con eventi e incontri in presenza, laddove possibile. Per citare due esempi, vengono organizzate lezioni nelle scuole per studenti di tutte le età ed è attiva una collaborazione con il teatro cittadino per trasmettere in streaming incontri informativi, finché non sarà possibile assistervi di persona.

Rispetto a marzo 2019, l’approccio dei partiti federali ai temi climatici è cambiato. Se inizialmente il movimento dei Fridays for future veniva accolto con velata ostilità da una certa area politica, in vista delle elezioni del Bundestag di settembre 2021 tutti i principali partiti politici contemplano le politiche climatiche nel proprio programma elettorale. Una delle ragioni è la popolarità dei Verdi, che fin dalle elezioni europee di aprile 2019 sono stabilmente rimasti il secondo partito nei sondaggi e che a settembre 2021 potrebbero essere il tassello mancante per una coalizione di governo. A sinistra la Spd e la Linke hanno incluso nei tre pilastri dei propri programmi rispettivamente Klimaneutral (clima-neutrale) e Klimagerechtigkeit (diritto climatico), segnalando l’apertura a formare un governo rosso-rosso-verde. A destra, la Cdu guarda con interesse alla possibilità di creare una coalizione nero-verde.

La strada è ancora lunga. Nonostante ci si possa rallegrare di questa rinnovata centralità del clima nel dibattito politico, gli Scientists for future continuano a sottolineare come le politiche attuali siano ancora troppo poco basate sulla scienza e come sia necessario un cambio drastico perché la Germania possa raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi. Per ora, non resta che prendere atto del ruolo dei giovani attivisti di Fridays for future e dei Profis di Scientists for future nel rendere il clima un tema alla portata di tutti e nell’aumentarne la consapevolezza nell’elettorato.

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