- Le polemiche sulla direttiva sulla prestazione energetica degli edifici non tengono conto della realtà in cui viviamo: alti costi dell’energia e cambiamenti climatici sempre più tumultuosi.
- La riforma europea sulla prestazione energetica degli edifici definisce un quadro normativo chiaro e di lungo periodo utile a innescare investimenti, creare crescita, occupazione e proteggere l’Italia dalle crisi energetiche presenti e future.
- Sarebbe del tutto controproducente se l’Italia si opponesse alla sua adozione in sede europea. Anzi, è lungimirante ragionare già su un nuovo patto che crei le condizioni per una transizione equa.
Le polemiche sulla direttiva sulla prestazione energetica degli edifici non tengono conto della realtà in cui viviamo: alti costi dell’energia e cambiamenti climatici sempre più tumultuosi. Secondo i dati Oipe in Italia vi sono oltre due milioni di famiglie incapaci di far fronte all’impennata dei prezzi dell’energia, schizzati a livelli mai visti a seguito dell’invasione russa. Oltre 60 miliardi di denaro pubblico sono stati bruciati finora in aiuti a pioggia alle bollette, insostenibili per l



