Per capire l’entità del problema giovanile in Italia è utile partire dai dati, che offrono una chiara istantanea sulla precarietà della situazione. La disoccupazione tra i giovani nel 2019 era tra le più alte in Europa (28,9 per cento secondo l’Istat). La chiusura delle scuole e il conseguente appoggio alla didattica a distanza causeranno una learning loss pari alla perdita per il Pil italiano tra l’uno e i tre miliardi di dollari secondo l’Ocse. In più, il tasso di laureati è tra i più bassi del vecchio continente, il 17 per cento secondo l’Ocse.

A ciò, si somma la bassa digitalizzazione della società italiana. Secondo l’indice Desi stilato dalla Commissione europea, l'Italia è 25esima nell’Ue in quanto a digitalizzazione dell’economia e della società. La rivoluzione digitale rappresenta però un’opportunità da non perdere perché può offrire nuove opportunità ai giovani in termini di numero e tipologie di posti di lavoro. Infine, infrastrutture e collegamenti stradali e ferroviari inadeguati rendono emblematiche le diseguaglianze territoriali. Vivere nelle periferie delle città o nelle aree interne implica per i giovani l’affrontare difficoltà di accesso a servizi e opportunità culturali, sociali ed economiche.

NextGenerationEU è un’occasione per puntare alla ristrutturazione del nostro paese e deve essere guidata da competitività, inclusività e sostenibilità. È a partire da questo contesto e in maniera indipendente, accessibile e costruttiva che Orizzonti Politici, think tank di oltre 80 studenti universitari da tutta Italia, avanza la propria visione sul futuro del paese. Il frutto di questo lavoro è “Italia a misura di Generazione Z”, un raccoglitore di idee e proposte per un paese più digitale, coeso e inclusivo in materia di digitalizzazione, infrastrutture, formazione e lavoro.

Le nostre proposte

Un’Italia resiliente necessita innanzitutto di un solido sistema scolastico. Per questo, è fondamentale affrontare il problema della forte disomogeneità della performance scolastica tra nord e sud, nonché tra centri e periferie. La nostra proposta è quella di sviluppare un meccanismo di investimenti ad hoc seguendo la logica della discriminazione positiva, per finanziare le realtà dove la performance scolastica è sotto la media nazionale e l’abbandono scolastico in crescita. Il divario territoriale è anche presente tra le università italiane e può essere ridimensionato con più borse di studio, la costruzione di residenze universitarie e una maggior collaborazione tra le singole università e il tessuto produttivo circostante, attraverso l’istituzione di centri di competenza (istituti di ricerca interni alle università che collaborano con il settore privato) soprattutto al Sud. Infine, per il reinserimento dei Neet nel mondo del lavoro (secondo l’Istat, il 22 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni non studia né lavora) servono politiche attive specifiche per questa categoria, guidate da una formazione duale, lavorativa e scolastica, simile all’alternanza scuola-lavoro.

Spostando l’attenzione verso la coesione territoriale, il nostro think tank propone per le aree interne lo sviluppo di smart villages. Si tratta di hub di interconnessione locale che permetterebbero di usufruire di soluzioni di sharing mobility, garantendo così una maggiore capillarità del trasporto pubblico. Per le periferie sarebbe invece importante integrare tramite un unico punto di accesso tutti i servizi di mobilità disponibili nelle aree metropolitane attraverso le piattaforme MaaS (Mobility as a service).

Affrontando invece il tema della digitalizzazione, la pubblica amministrazione deve poter diventare uno strumento e non un ostacolo per i giovani e per le piccole-medie imprese. Per questo, è necessario aggiornare le strutture digitali su cui essa si basa, dal punto di vista dell’erogazione dei servizi online e della gestione interna, tramite il passaggio a un unico sistema di governance e gestione dati. Inoltre, bisogna garantire alle Pmi di affrontare la rivoluzione digitale con un appoggio a 360 gradi da parte dello Stato: la Pa può fungere da connessione veloce tra Pmi, fornitori di servizi digitali e centri di ricerca per la consulenza e l’innovazione tecnologica.

Queste sono solo alcune delle proposte avanzate da Orizzonti Politici in "Italia a misura di generazione Z". Proposte che, pur sottolineando le esigenze dei più giovani, hanno l'obiettivo di superare il dibattito intergenerazionale: un'Italia a misura di gen Z è un'Italia più virtuosa per tutti i suoi cittadini.

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