- Il programma europeo Next Generation EU, con le risorse del Recovery Fund e del Fondo per la Giusta Transizione, tolgono alibi alla mancanza di risorse. Servono invece idee chiare e coraggio nell’accettare questa sfida industriale, ambientale, sociale.
- La speranza è che l’ingresso dello stato si qualifichi non per continuare a tenere in piedi a qualsiasi costo la produzione e i posti di lavoro, con qualche maquillage agli impianti, ma per imprimere finalmente una svolta.
- Il territorio della provincia jonica di Taranto confina con quello brindisino,con un polo chimico e un’importante centrale a carbone che dovrà essere chiusa entro il 2025. I due territori possono progettare insieme il loro futuro,
Può esserci transizione ecologica senza che si affronti seriamente, e in modo definitivo, l’annosa vicenda dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto? La risposta è meno retorica di quanto sembri e potremmo trovarla se ci fosse un Piano industriale, auspicabilmente innovativo, con lo sguardo rivolto al futuro. Parliamo dell’impianto siderurgico più grande d’Europa, unico rimasto in Italia che produce acciaio a ciclo integrale, con produzione da carbone e da minerale attraverso l’altofo



