l’op-ed delle eurodeputate della sinistra europea

L’immobilismo dell’Ue sull’energia premia le grandi aziende e dimentica i cittadini

(Foto Riccardo Annandale / Unsplash)
(Foto Riccardo Annandale / Unsplash)
  • L’Unione europea è bloccata in un frustrante ping pong istituzionale e non riesce a offrire soluzioni all’altezza per affrontare la crisi energetica. Le alternative sono deboli e lasciate al futuro. Nel presente si continua a scommettere sulla razionalità di un mercato il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti.
  • Un altro sviluppo preoccupante sono le misure per salvaguardare le imprese che operano sui mercati finanziari. In pratica un déjà vu di quanto accaduto prima della crisi bancaria del 2008, quando gli standard normativi sono stati allentati per mascherare i difetti strutturali. Sappiamo come è andata a finire.
  • Le proposte poco lungimiranti dell’Ue non hanno nulla a che fare con la solidarietà. Se il risparmio energetico non è accompagnato da misure indirizzate a colpire chi spreca, oltre a non essere efficace non farà altro che inasprire le disuguaglianze già esistenti.  È necessario invertire questa tendenza. Il Consiglio europeo in corso sarà all’altezza?

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