guerra in medioriente

L'Ue sia garante della risoluzione del conflitto tra Israele e Palestina

Palestinians clash with Israeli forces at the Hawara checkpoint, south of the West Bank city of Nablus, Sunday, May 16, 2021. (AP Photo/Majdi Mohammed)
Palestinians clash with Israeli forces at the Hawara checkpoint, south of the West Bank city of Nablus, Sunday, May 16, 2021. (AP Photo/Majdi Mohammed)
  • Davvero crediamo che quello tra Israele e Palestina sia un problema di qualche chilometro quadrato conteso? Se la questione di fondo è un problema di diritti, questo può essere risolto solo con la forza del diritto, non con la forza delle armi.
  • Per decenni, Stati Uniti, Ue, politici, accademici, personalità e da ultimo il defunto e mai rimpianto “Quartetto” formato da Usa, Ue, Onu e Russia hanno ciecamente perseguito la ormai stantia ed irrealizzabile proposta «due popoli, due Stati».
  • Proviamo allora a superare formule magiche e torniamo a puntare all’unica soluzione che disarmi gli estremisti e assicuri i diritti democratici di tutti: è il tempo di una campagna per una nuova entità che governi le terre di Gerusalemme, multietnica e pluralista, nata in seno all’Unione europea.

Dopo la distruzione sabato di un palazzo che ospitava gli uffici della Associated Press e Al Jazeera a Gaza da parte dell’esercito israeliano per colpire un’unità di ricerca di Hamas, il presidente dell’AP Gary Pruitt ha diramato un comunicato che si conclude con queste parole: «Il mondo saprà meno di ciò che sta accadendo a Gaza a causa di ciò che è accaduto oggi». Questa frase ci colpisce soprattutto perché proprio in questi giorni è in dirittura d’arrivo in Assemblea parlamentare del Consigl

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