Nell’anno appena trascorso, molti influencer hanno mostrato il loro corpo sui social senza filtri e ritocchi, cercando così di combattere il body shaming. È un fenomeno che fa ormai parte della nostra quotidianità: quanti ragazzi vengono presi di mira a causa del loro corpo? Quanti di loro iniziano da giovanissimi a odiarlo? Davanti ai modelli smaglianti che oggi ci offrono i social cresce il nostro senso di inadeguatezza: perché non possiamo essere perfetti come loro?

Chiusi in una stanza, tra sogni e speranze, rischiamo così di piombare nella depressione. Il mondo sembra cambiare colore e nulla ha più senso. E tutto per cosa? Per la nostra imperfezione.

Imperfetti e unici

La verità è che sono proprio le imperfezioni a renderci diversi dagli altri e per questo unici. È il messaggio che molti personaggi dello spettacolo stanno cercando di far passare. Come Vanessa Incontrada che si è mostrata sulla copertina di Vanity Fair. Ha detto che «là dove si pensava finisse la bellezza forse e finalmente ne sta sorgendo una tutta nuova». O ancora: Emma Marone, da sempre impegnata in questa battaglia, Chiara Ferragni e Alex Mucci.

Il messaggio è sempre lo stesso: smettiamola di nasconderci dietro a filtri che idealizzano la nostra bellezza. Non passiamo più la vita a sognare di avere un altro corpo. Non vergogniamoci più di mostrarlo così com’è, ma amiamolo perché è unico.

Liberi dai giudizi altrui

L’estetica è una parte integrante delle nostre vite. Accettarci è il primo passo per cominciare a vivere liberi dalla paura che qualcuno possa giudicarci. Possiamo essere consapevoli di chi siamo e di chi vorremmo essere, gettando via ogni inutile diktat mentale che ci appesantisce solamente.

Io, Marta, ho imparato a vivere senza la costante ansia di dover soddisfare qualcuno. Sono contenta di avere raggiunto questo risultato a 19 anni.

Una conquista

Molte ragazze e ragazzi vivono invece nella paura di non rispondere a un “canone” o a uno “standard” predefinito. Questa paura arriva da lontano: l’uomo è da sempre imbrigliato in gabbie mentali. In genere la gabbia resta la stessa e cambiano solo le forme e i modi in cui si manifesta.

Per questo è difficile essere donne e uomini liberi: nascere in una società, e in un determinato contesto culturale, ti porta ad essere in un certo modo. La strada e il percorso verso la libertà d’espressione è qualcosa di molto personale e complesso.

Oltre la superficialità

Raggiungere la consapevolezza di sé stessi, e la completa serenità con la propria persona, è qualcosa di raro e prezioso. Se ci facciamo caso, viviamo tutti in un conflitto: quindi è un grande atto di forza fare pace con noi stessi ed accettarci per quello che siamo.

Una forza che deve arrivare in primis dalla nostra capacità di guardare oltre la superficialità. Ma anche dalla comunità che dovrebbe cominciare ad essere più introspettiva e meno pigra.

Vivere nel rischio

La libertà inizia quando noi iniziamo a vivere liberi: significa anche abbandonare quello che desiderano gli altri e imparare ad amare noi stessi. 

Anche se questo ci costringe ad abbandonare qualche certezza in più per e cominciare a vivere nel rischio. Fuori dalla nostra zona di comfort ma, sicuramente, più liberi e più felici di prima.

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