Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per un mese pubblichiamo ampi stralci della prima grande inchiesta di Giovanni Falcone, l’ordinanza di rinvio a giudizio “Rosario Spatola e altri” del 1980


Il 22 ottobre 1979, giungeva all’aeroporto Kennedy di New York una valigia, con il volo AZ 602 proveniente da Roma; tale valigia, essendo priva di scontrino, veniva sequestrata e, al suo interno, venivano rinvenuti Kg. 5 di eroina.

La droga veniva consegnata alla Dea, mentre la valigia veniva lasciata appositamente nel reparto oggetti smarriti.

Il 12 novembre 1979, Gaetano Modica, nativo di Casteldaccia e, già sorvegliato speciale, si presentava all’aeroporto e, con uno scontrino, prelevava una valigia marrone; diceva però, al funzionario che aveva un'altra valigia da ritirare.

Nei giorni successivi, diceva al medesimo funzionario che aveva appreso che la valigia non si trovava più a Roma e che la stessa era stata notata all’aeroporto Kennedy con altro bagaglio giunto col volo AZ 602; prometteva una ricompensa di 10 o 20.000 dollari se fosse stata trovata.

Il 15 novembre 1979, alle ore 22.25 il funzionario chiamava il Modica e gli diceva che la valigia era stata trovata.

Il Modica, giunto in aeroporto alle ore 23,05,sceglieva la valigia che aveva contenuto l'eroina; quella stessa notte, veniva arrestato e, successivamente, condannato a 10 anni di reclusione (...). Si accertava che il Modica aveva acquistato il biglietto presso l'agenzia di viaggi di Bagheria, di cui è titolare Filippo Ficano e, addosso al Modica, venivano trovati: carta intestata del panificio Franca Bakery; carte su cui erano annotati i numeri di telefono di Mario Di Pasquale (N. 65 dell'elenco imputati), di Giuseppe Lo Presti padre di Francesco Lo Presti (quest'ultimo al N. 63 dell'elenco imputati) e di Paolo La Porta, che, a sua volta, era in contatto telefonico con Richard Cefalù (sia il La Porta, sia Mario Di Pasquale disponevano di appartamenti nello stesso edificio sito in 86/25 Van Wich Expressway, Jamaica, New York); ed ancora, il numero telefonico di Nino's pizzeria, Phillisberg, New Jersey.

Vicino a tale numero telefonico vi era la nota “Nino Fricano”.

A questo proposito, si rileva che la pizzeria di Nino fa parte della catena di pizzerie delle famiglie Gambino ed Inzerillo e che, in origine, faceva parte del la catena “Piancone Pizza”, di Frank Castronovo (n. 72 dell’elenco imputati), Gaetano Mazzara e Michael Piancone.

Quest’ultimo, insieme con Salvatore Sollena, è imputato negli Usa (il Sollena anche a Palermo) per traffico di stupefacenti.

Ed ancora, presso la “Nino’s Pizzeria” era impiegato Antonino Silvestrini, attualmente detenuto in Usa per una condanna ad otto anni di reclusione per traffico di stupefacenti.

A questo punto, occorrono alcune considerazioni sulle risultanze già esposte, per consentire una migliore comprensione dei fatti.

Si è visto che univoci elementi di prova sussistono a carico di Salvatore Gallina, Giuseppe Vallelunga, Fortunato Inzone e Salvatore Inzerillo in ordine ai due episodi di traffico di stupefacenti del 13 e del 28 agosto 1979 (e, pertanto, oltre che al Gallina, anche al Vallelunga, all’Inzone ed all'Inzerillo avrebbe dovuto essere contestato il delitto di cui al capo 32 dell'epigrafe).

Emerge, peraltro, dalle indagini finora esposte un vasto apparato organizzativo, diretto da elementi siculo-americani, che gestisce le varie fasi del traffico di eroina dalla partenza all'arrivo a New York. Sono gli stessi elementi che hanno mantenuto e continuano a mantenere rapporti strettissimi con l'ambiente di origine (Sicilia) e che mantengono inalterati i vincoli di solidarietà tra di loro stessi nella nuova Patria (Usa) ad organizzare la partenza, la ricezione e lo smercio della droga negli Stati Uniti.

Altro fatto saliente è che le catene di pizzerie (e le altre attività economiche svolte dai soggetti implicati nel losco traffico) costituiscono, al tempo stesso, paravento delle attività illecite e strumento per il riciclaggio del denaro proveniente dalle attività criminose.

Fin qui, solo elementi di sospetto, seppur fondatissimi, potrebbero avanzarsi nei confronti di Mario Di Pasquale, Filippo Ragusa, Francesco Lo Fresti, Rosario Gambino; ma gli elementi di prova raccolti in relazione al sequestro di oltre 40 chilogrammi di eroina avvenuto il 18 marzo 1980 a Cedrate di Gallarate - daranno un quadro ben più preciso del funzionamento dell'organizzazione.

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