Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della relazione della Commissione parlamentare Antimafia della XVII Legislatura, presieduta da Rosy Bindi per capire di più il ruolo delle logge massoniche negli eventi più sanguinari della storia repubblicana


Il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa ha di recente registrato una significativa manifestazione all’interno del settore bancario.

Nel trapanese, infatti, è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria la Banca di credito cooperativo di Paceco 'Senatore Pietro Grammatico', dotata di cinque filiali, per effetto della misura disposta dalla sezione per le misure di prevenzione del Tribunale di Trapani nel novembre 2016.

La misura è stata disposta su richiesta della Dda di Palermo e fa seguito altresì a una serie di ispezioni disposte in precedenza dalla Banca d’Italia.

Negli atti giudiziari si riporta che all’interno dell'istituto c'erano 326 persone con evidenze giudiziarie, undici dei quali, dipendenti della banca, collegati con la criminalità organizzata.

La banca è stata cioè gestita da soggetti ritenuti vicini alla criminalità mafiosa; peraltro, nella misura adottata dal tribunale, si fa altresì menzione dell’appartenenza a logge massoniche di numerosi esponenti e dipendenti di istituti di credito.

Dalle verifiche effettuate dalla Commissione antimafia, emerge che 11 tra esponenti della dirigenza aziendale e dipendenti hanno tutti fatto parte della medesima loggia massonica del Goi denominata “Domizio Torrigiani” di Trapani; il presidente di uno dei passati consigli di amministrazione, inoltre, è risultato invece iscritto alla loggia del Goi “Giuseppe Mazzini” di Trapani.

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