Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del decreto di archiviazione dell’inchiesta “Sistemi criminali”, della Procura della Repubblica di Palermo, del 21 marzo 2001.


Vanno, innanzitutto, segnalate le informazioni che sulla strategia eversiva fornì Elio Ciolini, ambiguo personaggio legato al mondo dei servizi segreti, nonché ad ambienti massonici e dell’eversione nera, il quale – dato questo, di indiscutibile ed obbiettiva rilevanza - informò l’autorità giudiziaria dell’esistenza del “piano” prima ancora che esso si manifestasse in modo eclatante con l’omicidio Lima.

Tratto in arresto alla fine del 1991, il 4 marzo 1992 (e quindi otto giorni prima dell’omicidio Lima) il Ciolini indirizzava, infatti, al giudice istruttore presso il Tribunale di Bologna la seguente missiva, avente per esplicito oggetto la “nuova strategia tensione in Italia – periodo: marzo-luglio 1992”.

“Nel periodo marzo-luglio di quest’anno avverranno fatti intesi a destabilizzare l’ordine pubblico come esplosioni dinamitarde intese a colpire quelle persone “comuni” in luoghi pubblici, sequestro ed eventuale “omicidio” di esponente politico Psi, Pci, Dc sequestro ed eventuale “omicidio” del futuro Presidente della Repubblica. Tutto questo è stato deciso a Zagabria – Yu – (settembre 91) nel quadro di un “riordinamento politico” della destra europea e in Italia è inteso ad un nuovo ordine “generale” con i relativi vantaggi economico finanziari (già in corso) dei responsabili di questo nuovo ordine deviato massonico politico culturale, attualmente basato sulla commercializzazione degli stupefacenti. La “storia” si ripete dopo quasi quindici anni ci sarà un ritorno alle strategie omicide per conseguire i loro intenti falliti. Ritornano come l’araba fenice”.

Se il Ciolini non è fornito di doti “paranormali” di preveggenza, significa che egli era venuto in possesso di preziose informazioni sulla strategia di imminente attuazione.

Non può sfuggire la straordinaria precisione dell’individuazione del periodo di attuazione della strategia: marzo – luglio ’92, periodo entro il quale vengono uccisi il sen. Lima (il 12 marzo), il dr. Falcone (23 maggio) e il dr. Borsellino (19 luglio).

A ciò si aggiunga che il riferimento, da parte di Ciolini, agli obiettivi della strategia individuati in esponenti politici della Dc e del Psi e nel futuro Presidente della Repubblica trova straordinaria conferma nel fatto che, secondo convergenti acquisizioni, l’onorevole Lima, esponente politico della Dc ed ambasciatore in Sicilia del sen. Giulio Andreotti, all’epoca ritenuto il futuro Presidente della Repubblica, venne ucciso anche per ostacolare la candidatura Andreotti alla Presidenza della Repubblica (cfr., in particolare, le dichiarazioni di Vito Ciancimino e Giovanni Brusca, riportate più avanti).

E numerose sono le acquisizioni che depongono nel senso che Falcone venne ucciso, tra l’altro, anche per le medesime finalità e che le due stragi del ’92 erano anche finalizzate a colpire un esponente politico del Psi, e cioè Claudio Martelli (si noti che Falcone e Borsellino erano i due candidati dell’allora Ministro di Grazia e Giustizia alla Procura Nazionale Antimafia [Cfr., sul punto, le sentenze, in atti, emesse dalla Corte d’Assise di Caltanissetta sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio]).

Ma Ciolini fornì informazioni su eventi di per sé “imprevedibili” non soltanto prima dell’omicidio Lima, ma lo stesso fece anche successivamente, prima della strage di Capaci.

In data 18 marzo 1992, scriveva infatti un’altra lettera al giudice istruttore di Bologna: “Oggetto: RIF Lettera data 4-3-1992 Egregio dottore, Non a caso la mia informazione sugli eventi di quanto in oggetto, per sfortuna, si è rivelata giusta. Alla riunione (Sissak) parlavano Inglese, ho fatto un poco di fatica a ricordare, e per questo solo oggi le scrivo. Ora, “bisogna” attendersi un’operazione terroristica diretta ai vertici PSI, a personaggio di rilievo…”

È evidente anche in questo caso lo straordinario rilievo dell’informazione fornita più di due mesi prima della strage di Capaci, se si tiene conto degli stretti rapporti stabilitisi negli ultimi anni fra Falcone e Martelli e delle modalità esecutive di tipo terroristico adottate per la strage di Capaci.

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