La mattina del 9 maggio carabinieri e agenti della Digos fecero irruzione nella casa della zia di Peppino, presso la stazione Cinisi-Terrasini, dove solitamente Peppino dimorava e pernottava. Tra le cose sequestrate venne trovata la famosa « lettera » che sarebbe il presunto testamento, con il quale Peppino dichiarava di «abbandonare la politica e la vita»
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per un mese pubblichiamo ampi stralci della “Relazione sul Caso Impastato”, elaborata dal Comitato della Commissione Parlamentare Antimafia della XIII° Legislatura, sull’uccisione di Peppino Impastato
Delle due versioni del manoscritto parla Salvatore Vitale, amico e compagno di partito di Impastato nella biografia di quest’ultimo pubblicata nel 1995 con il titolo Nel cuore del corallo, rivelando il ritrovamento, dopo la perquisizione, di un secondo testo sostanzialmente analogo al manoscritto citato nel rapporto giudiziario, di cui appare un’edizione autografa, riveduta e corretta, scritta a stampatello. Nel capitolo intitolato «Crisi di identità e riscoperta dell’entusiasmo politico», si legge:
La mattina del 9 maggio carabinieri e agenti della Digos fecero irruzione nella casa della zia di Peppino, presso la stazione Cinisi-Terrasini, dove solitamente Peppino dimorava e pernottava. Portarono via sacchi di materiale, libri, appunti e altra roba. Di tutto questo non venne redatto, per quel che sappiamo, un dettagliato verbale né fu possibile prenderne visione, tanta era in quel mattino la confusione e il senso di smarrimento. Tra le cose sequestrate venne trovata la famosa «lettera» che sarebbe il presunto testamento, con il quale Peppino dichiarava di «abbandonare la politica e la vita» [...] quella lettera avrebbe dovuto essere l’elemento probante del suicidio. Cercando accuratamente tra le poche cose scritte rimaste e sfuggite al sequestro, sono state trovate le note autobiografiche, che abbiamo trascritto, e una seconda copia autografa della lettera . [...] Nel secondo testo è scritto: «medito sull’opportunità di abbandonare la politica»: si noti, «la politica» e non «la vita»; manca inoltre l’ultima parte relativa ai funerali e alle «ceneri».
Di questo secondo manoscritto si parla specificamente il 28 settembre 2000, nel contesto dell’audizione di Salvo Vitale dinanzi al Comitato della Commissione antimafia:
FIGURELLI. Nel memoriale inviato a Chinnici, forse al punto 8, Vitale ricordava lo zucchero e la nafta messe nel serbatoio della benzina di Peppino Impastato dieci giorni prima del delitto. Questo episodio, anche rilevante, come fu avvertito in quel momento, come fu visto e vissuto da Impastato, dallo stesso Vitale, diciamo da tutto il gruppo? Come fu letto? Fu denunziato? Cosa di concreto si fece dopo quell’atto? Inoltre, questo stesso fatto dello zucchero e della nafta, come è stato da voi ripensato dopo il delitto? Tanto è vero che Vitale ha sentito la necessita` di metterlo nel memoriale per Chinnici.
VITALE. Per quanto riguarda questo fatto, io non l’ho saputo al momento, l’ho scritto lì perché me lo hanno riferito i compagni dopo la morte; ovviamente quello che mi hanno riferito i compagni era che questo era già stato un segnale molto chiaro di tenere Peppino a piedi per evitare che facesse una campagna elettorale attiva, una sorta di minaccia; lo avevano visto tutti come un avvertimento.
FIGURELLI. Nel medesimo memoriale inviato al giudice Chinnici si parla delle effrazioni di casa e in altre case e – si aggiunge – alla ricerca di un dossier scritto da Impastato di cui...insomma correva voce, di cui si parlava. A riguardo vorrei sapere due cose: come si parlava di questo dossier, che tipo di dossier e su che cosa? E più in generale, a parte il dossier (non lo dico solo per le effrazioni ma anche le perquisizioni ufficiali fatte dai carabinieri) c’era dell’altro materiale ricercato? Noi abbiamo sentito da vive testimonianze – faccio solo un esempio – che Peppino amava anche fare fotografie e che si era divertito o avrebbe potuto fare, del resto faceva parte anche delle sue caricature alla radio, delle sue rappresentazioni, figurazioni di Tano seduto o altro, delle foto di mafiosi a braccetto con i carabinieri.
VITALE. Mai sentita una cosa del genere.
FIGURELLI. Questo ci è stato detto nel corso della nostra attività istruttoria. La domanda è volta anche a verificare.
VITALE. La foto pubblicata a pagina 112 del mio libro con Badalamenti e Alfano è stata scattata da Peppino dall’alto, dalla finestra di una casa vicino al bar di Palazzolo. Altre fotografie che facevano parte di questa serie... Forse a casa ne dovrei avere una su un funerale scattata in occasione della morte di Savino Badalamenti, il cugino di Gaetano Badalamenti. Sempre foto di questo tipo, di mafiosi, e fatte di nascosto. Per il resto, di Peppino non abbiamo trovato quasi niente di scritto, tranne pochissimi appunti in un quaderno. Se il dossier c’era, se esistevano appunti o altre cose penso siano stati sequestrati dai carabinieri quando hanno fatto la perquisizione. Il fatto che non sia stato trovato quasi niente se non pochissime righe, per me che sapevo che Peppino scriveva spesso anche qualche articolo sul Quotidiano dei lavoratori, mi ha sempre lasciato molto perplesso. Sull’esistenza di qualche cosa non posso che ipotizzare che vi sia stata ma che non sia venuta fuori perché probabilmente imboscata da chi ha fatto le perquisizioni. Ripeto comunque che si tratta di una mia illazione.
FIGURELLI. Al punto 15 si dice che con ogni probabilità chi ha scassinato cercava qualche eventuale dossier scritto da Peppino sulla cui esistenza a Cinisi si era sparsa la voce. In che modo si era sparsa la voce, quando, ad opera di chi e quale voce era?
VITALE. Non sono in grado di aggiungere niente di particolare, senatore. Erano voci che circolavano...
RUSSO SPENA COORDINATORE. Conferma però che circolava la voce. In un piccolo paese, si diceva che vi fosse questo dossier.
VITALE. Si, era una cosa abbastanza nota.
FIGURELLI. Si diceva anche qualcos’altro, su cosa fosse il dossier? Spesso la voce popolare dice cose vere.
VITALE. No, non sono in grado di aggiungere altro. Mi viene in mente ora che il volantino di Lotta Continua che ho citato prima finisce con le parole « abbiamo materiali sufficienti per un vostro definitivo sputtanamento ».
RUSSO SPENA COORDINATORE. C’era evidentemente del materiale raccolto.
VITALE. Doveva pur esserci qualcosa che Peppino raccoglieva e che non abbiamo trovato.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Per chiarezza può riassumerci il contenuto di quel volantino e leggere la frase a cui fa riferimento?
VITALE. Il volantino parla di una serie di progetti e di finanziamenti con cui venivano fatti i lavori pubblici a Cinisi, soprattutto da mafiosi tipo Giuseppe Finazzo, che era una prestanome di Badalamenti. Sono citate la strada Siino–Orsa, la strada « Purcaria » e il silenzio complessivo delle forze di sinistra rispetto alla questione. Ecco perché il volantino termina: « Di fronte ad una simile situazione noi diffidiamo questi partiti cosiddetti di sinistra e li richiamiamo alle loro responsabilità ». Continua poi: « Abbiamo materiali sufficienti per un vostro definitivo sputtanamento ». Presumo – ripeto che è un pensiero che mi è venuto in questo momento – che Peppino potesse avere altre cose oltre alle poche note autobiografiche che abbiamo trovato. Posso aggiungere qualcosa anche sulla nota autobiografica?
RUSSO SPENA COORDINATORE. Si.
VITALE. Mi riferisco alla presunta lettera di Peppino di cui abbiamo trovato una copia con la quale contesto quella prima « copia originale » usata dai carabinieri...
RUSSO SPENA COORDINATORE. Parlando di presunta lettera si riferisce a quella...
VITALE. In cui si dice « medito di abbandonare la politica e la vita » [...] Quello che mi ha sempre lasciato perplesso è che un atto del genere abbiamo dovuto conoscerlo in un primo momento esclusivamente da Il Giornale di Sicilia del 16 maggio; un atto che penso avrebbe dovuto essere segreto istruttorio, che viene spiattellato come prova del suicidio. Chi ha fornito questa lettera ai giornalisti? così come il giorno prima, il 15 maggio, sullo stesso giornale c’era scritto che il sangue ritrovato dai compagni di Peppino era sangue mestruale. Chi ha fornito questo tipo di notizie? Se dobbiamo individuare responsabilità, dobbiamo metterci su questa strada. Per esempio, la fotografia su Cronaca vera, fatta a Peppino durante il servizio militare...
RUSSO SPENA COORDINATORE. Ci dica meglio. Ricorda più o meno in che periodo?
VITALE. Il 31 maggio. è stata pubblicata una fotografia fatta a Peppino quando è andato a fare il servizio militare. La foto di schedatura che abitualmente viene scattata.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Era quindi una fotografia che poteva essere contenuta solo nell’archivio dell’esercito?
VITALE. sì.
FIGURELLI. Vitale ci ha lui stesso risposto con una domanda. Chi ha fornito quella versione, chi ha dato subito la lettera, chi ha detto del sangue mestruale, chi ha dato la fotografia? Potremmo controllare chi abbia firmato gli articoli in questione e compiere un accertamento sul punto; non si tratta di grandi ricostruzioni, ma di sapere dagli autori di questi pezzi chi e come.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Questo è un lavoro di approfondimento che dovremo fare. Tornando alla domanda precedente abbiamo forse interrotto il signor Vitale mentre stava descrivendo, se ho ben capito, le differenze esistenti tra la lettera che voi conoscevate e quella che era stata pubblicata.
VITALE. Ho trovato alla stazione, dove Peppino dormiva in una casetta con sua zia, degli appunti tra i quali c’era una copia di questa lettera. Non era però la lettera che ho letto sul giornale; era un po’ riveduta e corretta.
RUSSO SPENA COORDINATORE. La lettera è battuta a macchina?
VITALE. No era scritta a mano e l’originale si trova al Centro Impastato.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Quando parla di copia intende una fotocopia?
VITALE. No, era una lettera scritta a mano. Un secondo originale nel quale, per esempio, non era riportato « Medito di abbandonare la politica e la vita ». Il riferimento alla vita era stato tolto, era un po’ diversa. Nel libro riporto integralmente il testo mentre l’originale, lo ripeto, dovrebbe essere ancora al centro Impastato.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Quando ha trovato questa seconda lettera, simile alla prima, dopo la perquisizione dei Carabinieri?
VITALE. sì, l’ho trovata alla stazione dove dormiva Peppino.
FIGURELLI. Ed erano cancellate le parole « la vita »?
VITALE. No, era una copia pulita e ben scritta, non nervosa. Era dentro il cassetto di un armadio...
RUSSO SPENA COORDINATORE. La lettera non era nascosta, lei la trovo` facilmente?
VITALE. sì.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Era in un cassetto nella casa dove dormiva? Quindi abbiamo una lettera, quella pubblicata da Il Giornale di Sicilia..
VITALE. Nel mio libro, a pagina 121, sono messi a confronto i due testi.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Cosa evince dal fatto che la lettera pubblicata da Il Giornale di Sicilia contenesse richiami al togliersi la vita e la lettera trovata dopo la perquisizione riportasse un testo di contenuto analogo ma in parte diverso? Cosa ha pensato quando ha trovato questa lettera?
VITALE. Ho pensato che Peppino avesse avuto un momento di grande crisi politica dopo che nel 1977 si era diffusa la concezione del « riprendiamoci la vita ». I suoi rapporti con i cosiddetti creativi di cui parlavo prima, gente che ormai si era spoliticizzata e di cui non voleva sentire parlare penso lo abbiano indotto in questa fase di forte depressione. Non dimentichiamo che è anche il momento in cui viene sciolta Lotta continua e vengono meno i punti di riferimento politico. Penso tuttavia che questa fase, anche con l’avvio di Radio Aut, l’abbia superata perché successivamente non troviamo scritto nella lettera che abbiamo trovato frasi come « voglio che le mie ceneri siano buttate in una latrina ». Non c’è più questa voglia suicida. Penso si sia trattato di un momento di sconforto, politicamente superato senza problemi. Questo è anche uno dei motivi per cui Peppino ad un certo momento occupò simbolicamente la radio, per protestare contro questi personalisti.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Sempre nel suo libro, a pagina 139 scrive che gli esiti della perquisizione operata dai Carabinieri nell’abitazione della madre di Giuseppe Impastato portarono al sequestro di cinque sacchi di materiale e presso la sede di Radio Aut di altro materiale. può precisare questo punto? Sa quale fosse il contenuto di questi sacchi? Come lei sa è una delle questioni mai chiarite, nemmeno dalle indagini successive.
VITALE. Non sarei in grado di dirlo. Bisognerebbe chiederlo alla madre di Peppino che era presente. Per quanto ne so erano giornali, libri, quaderni.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Appunti autobiografici o appunti politici...
VITALE. Avranno portato via tutto, credo.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Come lo sa?
VITALE. La madre e anche Giovanni.
RUSSO SPENA COORDINATORE. Il fatto che non sia rimasto... Lei sa dai più stretti congiunti che avevano portato via tutto.
VITALE. sì.
Una copia di questo secondo manoscritto, privo di riferimenti alla morte o a intenti suicidari, ritrovato da Salvatore Vitale, dopo le perquisizioni, in un cassetto dell’armadio di Giuseppe Impastato, è stata acquisita agli atti della Commissione. L’originale è conservato presso il Centro siciliano di documentazione.
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