Campanella agisce in nome e per conto della famiglia mafiosa di Villabate. Si interessa di ogni provvedimento relativo alla programmazione edilizia, agli appalti, ai cottimi fiduciari, alla raccolta dei rifiuti. Insomma controlla per i Mandalà ogni determinazione che possa in qualche modo coinvolgere gli affari della cosca
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per una ventina di giorni pubblichiamo ampi stralci della sentenza in rito abbreviato dell’inchiesta Gotha del 2006, quando a Palermo finiscono in carcere vecchi boss e nuove leve due mesi dopo l’arresto di Provenzano Bernardo.
Le ammissioni di fronte ai magistrati di Palermo non lasciano dubbi. Nel momento in cui diventa consulente in materia di sviluppo locale del sindaco Carandino, Campanella agisce in nome e per conto della famiglia mafiosa di Villabate. Si interessa di ogni provvedimento relativo alla programmazione edilizia, agli appalti, ai cottimi fiduciari, alla raccolta dei rifiuti. Insomma controlla per i Mandalà ogni determinazione che possa in qualche modo coinvolgere gli affari della cosca.
Il culmine di questa attività Campanella lo raggiunge con il progetto di costruzione dell’ipermercato Auchan a Villabate. Si tratta di un centro commerciale enorme, con tanto di cinema multisala e centinaia di negozi.
Racconta di essere stato il “regista” di una operazione che avrebbe portato alla famiglia mafiosa locale non solo tanto denaro ma anche enorme prestigio e potere, soprattutto potere di dare occupazione, quei posti di lavoro che al sud scarseggiano sempre.
È Campanella a selezionare il candidato sindaco alle elezioni comunali del 2001, Lorenzo Carandino di Forza Italia, e a calibrarne il programma elettorale in funzione di un intreccio di scambi nascosti finalizzati alla realizzazione dell’obiettivo.
È Campanella a presentare Carandino all’imprenditore Paolo Marussig, ispiratore del progetto e socio forte della Asset, una azienda romana che vuole costruire a Villabate. Più precisamente, Campanella mette il Marussig in condizione di proporsi per scrivere un contributo programmatico specializzato da aggiungere all’iniziale programma elettorale del Carandino. E’ ancora Campanella ad illustrare l’ambizioso progetto edile al presidente della regione Cuffaro.
Il consulente del sindaco non può trascurare neppure i minimi dettagli di un business che si aggira sui 200 milioni di euro e che coinvolge proprietari di terreni che insistono sull’area in cui dovrà nascere l’ipermercato, i quali, volenti o nolenti, dovranno “sloggiare”.
Campanella deve trovare il sistema per far passare la variante allo strumento urbanistico per trasformare la destinazione d’uso dell’area interessata. Funge da “uomo ponte”. Contatta imprenditori senza scrupoli, grandi nomi del settore finanziario e bancario della regione cooptati in qualità di consulenti-garanti, esponenti politici di primo piano, progettisti e capi mafia.
La pressione intimidatoria della cosca di Mandalà è integrata dalla corruzione. Il compito di gestire il versamento della tangente è assegnato al consulente del sindaco. Nelle sue confessioni Campanella ricorda: «per adempiere alla volontà di Mandalà Nicola dovevo concordare con Marussig la questione della tangente per l’approvazione del Piano che il Mandalà mi aveva richiesto in 300 milioni di vecchie lire. Tale tangente fu concordata da me e Marussig alla presenza dell’ing. Di Noto all’aereoporto di Fiumicino durante il transito di un viaggio che effettuammo io, Mandalà Nicola, Messina Tiziana e mia moglie alla volta delle Seychelles, viaggio di piacere che fu interamente pagato dal Mandalà. In quel luogo chiesi a Marussig la sua disponibilità a versare la somma di 300 milioni di lire, 100 alla approvazione del piano e 200 al decreto definitivo che sarebbero servite ad approvvigionare il sistema comunale, funzionari e consiglieri comunali compresi. Il Marussig mi disse che era molto fuori con il budget pertanto mi chiese di poter ridurre la tangente a 200 milioni e mi chiese di poter effettuare il pagamento estero su estero in modo da poter rendere l’operazione il meno visibile possibile».
Ci vogliono competenze tecniche e appoggi politici, per garantire alla cosca di Mandalà un ruolo da protagonista principale nell’intermediazione immobiliare, nell’appalto, nella gestione dei posti di lavoro, nella conquista di spazi propri all’interno del centro commerciale da gestire direttamente con soggetti mafiosi o da affidare a cartelli commerciali a cui imporre il pizzo fin dall’insediamento delle singole attività.
Francesco Campanella fa tutto questo per i vantaggi che di tanto in tanto gli accorda Nicola Mandalà. Ma Campanella percepisce pure un compenso di 4.500,00 euro mensili dalla amministrazione comunale di Villabate, che ovviamente attinge dai fondi della collettività. E sempre dai fondi provenienti dai contribuenti si ricaverà anche la copertura per tutte le manovre corruttive del caso. Non in maniera diretta naturalmente, ma attraverso una lievitazione dei prezzi pubblici dell’operazione.
© Riproduzione riservata



