Le indagini hanno posto in evidenza, la “Lega Meridionale – Centro-Sud-Isole”, costituita il 27 giugno 1989 dai soci: Egidio Lanari, il Gran Maestro siciliano Giorgio Paternò, il pugliese Cosimo Donato Cannarozzi ed il calabrese Enzo Alcide Ferraro. L’avvocato Egidio Lanari è stato difensore del capomafia Michele Greco ed è colui il quale propose pubblicamente di candidare alle elezioni politiche, fra gli altri, lo stesso Michele Greco, Vito Ciancimino e Licio Gelli
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del decreto di archiviazione dell’inchiesta “Sistemi criminali”, della Procura della Repubblica di Palermo, del 21 marzo 2001.
Tra i vari movimenti meridionalisti le indagini hanno particolarmente posto in evidenza, per la sua matrice spiccatamente massonica, per i suoi rapporti con ambienti della criminalità organizzata e per la tormentata storia dei suoi rapporti con Licio Gelli, la “Lega Meridionale – Centro-Sud-Isole”, costituita il 27 giugno 1989 dai seguenti soci fondatori: l’avvocato Egidio Lanari, il Gran Maestro siciliano Giorgio Paternò, il pugliese Cosimo Donato Cannarozzi ed il calabrese Enzo Alcide Ferraro.
L’avvocato Egidio Lanari è stato difensore del noto capomafia Michele Greco ed è colui il quale propose pubblicamente di candidare alle successive elezioni politiche, fra gli altri, lo stesso Michele Greco, Vito Ciancimino e Licio Gelli.
Quanto al Gran Maestro Giorgio Paternò, è lo stesso che aveva pubblicamente, con ampio risalto sulla stampa nazionale, riabilitato il noto Licio Gelli, riaccogliendolo “fraternamente ed a braccia aperte nella fratellanza Universale, insieme a tutti i fratelli iscritti alla Venerabile Loggia P2”, affermando che “la Loggia P2 era ed è legittima”, e definendo infine Gelli ed i suoi fratelli “massoni in eterno”.
Il programma della Lega Meridionale, come si può desumere dal “documento” del movimento pubblicato il 22 luglio 1989 dall’agenzia di stampa “Punto critico”, era principalmente indirizzato contro la c.d. “partitocrazia” e la magistratura (Lanari proponeva, fra l’altro, l’abrogazione della legge Rognoni - La Torre e l’amnistia per i reati politici).
Malgrado l’avversario politico venisse individuato nelle Leghe del Nord [Della Lega Lombarda, accusata di razzismo nei confronti dei meridionali, venne chiesto lo scioglimento], il progetto esposto dal Lanari non prevedeva ipotesi di separatismo ma, al contrario, sosteneva l’unità nazionale (così nel convegno presso l’Hotel Midas di Roma dell’11.11.90).
Nel contempo, si rilevano rapporti della Lega Meridionale con personaggi legati agli ambienti eversivi della destra. In pubbliche manifestazioni (come ad es. quella di Roma del 6 giugno 1990 intitolata “Un indulto per la pacificazione nazionale”) con il Lanari intervennero soggetti quali Adriano Tilgher (esponente di Avanguardia Nazionale), l’avvocato Giuseppe Pisauro (legale di Stefano Delle Chiaie), Tommaso Staiti Di Cuddia, i fratelli Andrini Stefano e Germano (militanti dell’organizzazione di estrema destra “Movimento Politico Occidentale” di Boccacci Maurizio, molto legato a Stefano Delle Chiaie) ed esponenti degli Skinheads romani, tra cui Mario Mambro (fratello di Mambro Francesca ed esponente del “Movimento Politico Occidentale”).
Ed il Lanari, nel suo intervento, manifestò disponibilità ed interesse verso il progetto politico di organizzazione delle leghe meridionali al quale si era dedicato Stefano Delle Chiaie in quel periodo. Al convegno dell’hotel Midas di Roma dell’11 novembre 1990, nel corso del quale venne illustrata la linea politica del movimento, vennero invitati Vito Ciancimino, che effettivamente vi presenziò, e Licio Gelli, che con una lettera del 30/10/90 offrì il proprio sostegno morale e con un telegramma dell’11/11/1990, nel confermare la propria adesione all’iniziativa politica, comunicò l’impossibilità di intervenire. Al convegno dell’hotel Majestic di Roma del 28 novembre 1990, a seguito del le dimissioni di Giorgio Paternò, avvenute per divergenze con la linea adottata da Egidio Lanari, venne eletto un nuovo presidente nella persona di Elio Siggia, considerato vicino a Gelli.
Causa l’indisponibilità del Siggia, venne eletto Claudio Alari. La Lega Meridionale divenne, intanto, un punto di riferimento per altri analoghi movimenti (fra cui la Lega Romana e la Lega Meridionale di Lecce).
Nel suo organigramma un ruolo di rilievo ebbe la città di Catania, una delle poche ad essere sede di una segreteria provinciale, guidata da Strano Antonino, poi divenuto esponente di spicco del movimento Sicilia Libera, e sul quale il collaborante catanese Francesco Pattarino, nell’interrogatorio del 4/2/1998, ha riferito di avere appreso nel ’91 da Pulvirenti “il malpassotu” che egli era un uomo politico “in obbligo” con l’associazione mafiosa, cui i mafiosi catanesi potevano certamente “fare riferimento” [Si noti che Elio Ciolini, nel suo interrogatorio al P.M. di Palermo del 10.4.1992, attribuì un ruolo importante a Catania nella strategia della tensione del ’92, addirittura dichiarando che in quella città si poteva individuare la matrice dell’omicidio Lima.].
Al convegno "Giustizia e libertà", svoltosi il 10 febbraio 1991 ad Anghiari (provincia di Arezzo) l’avv. Lanari offrì pubblicamente una candidatura a Gelli e difese l’iniziativa presa anche nei confronti di Vito Ciancimino (e cioè l’invito al convegno dell’hotel Midas) e dell’ex sen. del P.S.I. Domenico Pittella (nome proposto da Gelli), del quale si è già fatto cenno.
Il 2 marzo 1991, la denominazione del movimento venne indicata come “Lega Meridionale per l’Unità Nazionale” ed il 6 aprile 1991 si tenne all’hotel Jolly di Palermo il convegno “Sicilia = terra di nessuno o Stato di Polizia?”, dove venne pubblicizzato un referendum abrogativo della legge " Rognoni - La Torre ", già formalizzato presso la Corte di Cassazione.
Il 21 aprile 1991, Licio Gelli inviò alle agenzie giornalistiche un comunicato con cui, in relazione a notizie apparse sulla stampa circa una sua presunta espulsione dalla Lega Meridionale, precisava di non essere mai stato iscritto al predetto movimento e che il 17 aprile 1991 aveva comunicato la propria dissociazione dal movimento.
Da quel momento si coagulavano attorno a lui molti degli esponenti di punta della Lega Meridionale (fra cui Vincenzo Serraino [come si ricorderà, Vincenzo Serraino è il personaggio indicato da Marino Pulito come esponente della Lega Meridionale in Puglia contestualmente legato, da una parte, a Licio Gelli e, dall’altra, per il tramite proprio di Marino Pulito, alla criminalità pugliese], Domenico Pittella ed Enrico Viciconte), fuoriusciti da quel movimento per costituire con Gelli la Lega Italiana (il 7 maggio 1991).
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