Oggi su Domani è il podcast serale del quotidiano Domani. Una pillola di pochi minuti per darvi subito un assaggio della prossima edizione, che sarà disponibile in edicola il giorno dopo e già dopo cena per gli abbonati digitali. Per ascoltare le altre puntate, man mano che verranno pubblicate, potete cliccare qui. Trovate questo podcast anche su Spotify Spreaker, Google, Apple podcast. Potete ascoltare “Oggi su Domani” anche su Alexa e con l’assistente vocale di Google.

Allora, ci siamo: dopo tante parole, ora sul Quirinale si va anche ai fatti. Le votazioni sono cominciate. Vi ricordo che noi cominciamo sempre in digitale e quindi se volete aggiornamenti in tempo reale editorialedomani.it oltre ai nostri profili social può essere il compagno ideale per accompagnarvi in queste giornate di corsa al Colle.

Ad ogni modo in prima pagina la cronaca di Daniela Preziosi riassume per voi rimescolamenti e rimpasti. Rimescolamenti perché tutti trattano con tutti, rimpasti come quelli che qualcuno vorrebbe al governo.

Seguiamo Daniela: alle 6 del pomeriggio, mentre la chiama a Montecitorio è arrivata alla lettera «emme», in Transatlantico arriva una secchiata d’acqua sull’euforia che circola a proposito della serie di incontri che si succedono nel palazzo accanto. A palazzo Chigi Mario Draghi ha incontrato Matteo Salvini ed Enrico Letta.Ma soprattutto lì e da lì sono arrivate e partite molte telefonate.«Si è svegliato», spiega un deputato democratico. Se domenica era il giorno di Pier Ferdinando Casini, lunedì, mentre la prima chiama finisce in un mare di bianche, sembra il giorno del premier. La versione che trova più conferme è che Salvini abbia chiesto un rimpasto di governo. E offerto a Draghi l’appoggio per il Colle in cambio del suo rientro nell’esecutivo, meglio se al ministero dell’Interno. 

In questa edizione trovate tanto sul Quirinale, ma il mondo non gira certo solo attorno a questo. E anzi a dire il vero bisognerebbe stare attenti a quello che succede alle porte d’Europa. Di Kiev e di come si muove Bruxelles, con la deterrenza impossibile per un’Unione senza linea, vi racconto io.

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