Si chiama sazietà sensoriale specifica e giustifica quel folle «sì» che anche dopo pasti luculliani arriva sempre quando ci viene chiesto «Gradisce un dolce?». Un meccanismo che ci spinge a continuare a mangiare anche se sazi, perché siamo biologicamente programmati per avere una dieta variegata
Alla fine di qualsiasi pranzo in cui antipasto, primo, secondo e contorno sembrano aver riempito ogni anfratto del nostro stomaco, gli indomiti camerieri giungono a noi con un sorriso beffardo e tentatore sulle labbra. Giungono le mani e chiedono, senza pudore: «I signori gradiscono il dolce?». A parte qualche raro diniego innescato da sensi di colpa nei confronti di diete da rispettare, la risposta è sempre la stessa: un folle, incomprensibile «sì». Come se ci fosse un secondo stomaco dentro di



