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Lo sfaldamento del Movimento cinque stelle altera gli equilibri di quella che doveva essere la nuova alleanza di centrosinistra, con il Partito democratico incerto sull’orientamento da prendere e in attesa delle evoluzioni.
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Così Lega e Forza Italia ne approfittano, esercitando un’influenza sempre più forte nelle scelte del governo e orientando le misure sui temi chiave: dall’abolizione del cashback allo sblocco dei licenziamenti, fino a fisco e giustizia.
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L’obiettivo sembra quello di attestarsi come forza sicura che può garantire sostegno dell’esecutivo Draghi, contro un partito di maggioranza relativa in sfaldamento e addirittura a rischio di divisione e uscita dal governo.
L’avvento del governo Draghi ha profondamente destabilizzato l’arco ampio del centrosinistra. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è dimesso, costringendo il partito a cambiare in corsa il suo leader. Il Movimento 5 Stelle è entrato in una lunga fase di riflessione interna culminata nel modo più inaspettato: la rottura tra il fondatore Beppe Grillo e il candidato in pectore Giuseppe Conte, che sembra preludere a una scissione. Ora ci si chiede se questa doppia crisi e la conseguente spa



