Oggi su Domani è il podcast serale del quotidiano Domani. Una pillola di pochi minuti per darvi subito un assaggio della prossima edizione, che sarà disponibile in edicola il giorno dopo e già dopo cena per gli abbonati digitali. Per ascoltare le altre puntate, man mano che verranno pubblicate, potete cliccare qui. Trovate questo podcast anche su Spotify Spreaker, Google, Apple podcast. Potete ascoltare “Oggi su Domani” anche su Alexa e con l’assistente vocale di Google.

Nella scorsa edizione questo giornale e il suo direttore hanno inaugurato un titolo con lettere maiuscole. Per dire a gran voce, chiaramente: “Accogliamoli tutti!”. Abbiamo invocato l’obbligo morale dell’Europa di accogliere la popolazione afghana in fuga dai talebani. E l’Europa come risponde? Risponde alla crisi afghana chiudendosi, sigillandosi. 

Perché dico questo? Come vi spiego sul giornale, Parigi e Berlino hanno un piano, e i governi d’Europa vanno al traino. Il piano non è di accogliere tutti gli afghani che cercano riparo dai Talebani, per obbligo morale. L’idea è di replicare il modello Turchia, e cioè «aiutare» i paesi dell’area per trattenere i flussi migratori. Con la crisi afghana l’Unione europea si conferma ciò che già era diventata: un continente-fortezza, i cui leader vedono l’accoglienza come un costo elettorale troppo alto da pagare. Il paradosso è che invece di spalancare le porte a chi fugge da un potere liberticida, si preferisce «dare aiuti» per sbrigare la faccenda ad altri governi tutt’altro che liberali, se non persino compiacenti coi talebani. Tra i paesi di transito da supportare c’è infatti il Pakistan, c’è l’Iran, e ancora la Turchia di Recep Tayyp Erdogan, colui che Mario Draghi appellò come «dittatore». Ma l’Italia acconsente. «Aumenterà la domanda di accoglienza di rifugiati e migranti dall’Afghanistan, perciò è necessario che l’Ue metta a punto una risposta comune, in stretto raccordo con i partner della regione, a cui va assicurato il necessario sostegno», questo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo l’incontro coi suoi omologhi europei.

Sull’Afghanistan vi invito a leggere il pezzo di Rita Rapisardi, che raccogliendo storie e voci di donne e di associazioni che lavorano sul campo spiega anche indirettamente perché accogliere è importante. Perché le donne rischiano stupri, violenze, morte. Molte di loro ora sono barricate in casa, terrorizzate.

Questo e altro nell’edizione di Domani in edicola e su editorialedomani.it. Buona lettura

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