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Il governo Draghi ha licenziato a luglio il decreto Grandi Navi, e cioè la norma che finalmente impedisce alle imbarcazioni di transitare per il bacino di San Marco e stagliarsi sopra Palazzo Ducale. Il grande fotografo Gianni Berengo Gardin aveva parlato anche di inquinamento visivo, nel descrivere quelle scene di navi ingombranti che aggredivano la vista e la città, e che lui ha foto-documentato.

Il punto però è che quel decreto oltre a provare a fermare l’obbrobrio ha ha dato anche molti più poteri all’autorità portuale di Venezia, nel cui comitato di gestione siedono gli enti locali. In che senso questo è un problema? Lo spiega Giovanna Faggionato, il punto sono gli interessi del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Nel comitato di gestione siede anche la città metropolitana guidata dal sindaco che ha interessi sull’area di Marghera. L’inchiesta sul sindaco Brugnaro si arricchisce quindi di nuovi elementi in questa edizione.

Lo scrittore Tiziano Scarpa spiega perché è importante raccoglierli, tutti questi elementi. Come in certi giochi della Settimana Enigmistica, dice Scarpa, unendo i punti del tracciato si vede “che cosa apparirà”. E ad apparire è un’idea di Venezia come città attorno a cui far girare soldi e investimenti, per aumentare quei soldi in mano a chi ne ha già e ne vorrebbe di più. È un disegno che consegna la città e la laguna al puro sfruttamento speculativo. È qualcosa di più di un “conflitto d’interessi”: è un’idea guasta e pericolosa di Venezia.

Scarpa ringrazia Domani anche perché finalmente tutto questo sconfina dai quotidiani locali: il che rende anche un po’ di giustizia a chi, nelle istituzioni locali e in città, si oppone ogni giorno a quel disegno, e di cui si sa poco fuori di qui. Finalmente queste cose arrivano in prima pagina su una testata nazionale, dice, perché questo è un problema nazionale. Perché Venezia è un bene italiano e mondiale. Non è cronaca locale. Luigi Brugnaro è un ricco imprenditore che possiede molte aziende private, e da sindaco controlla tutte quelle pubbliche, indirizza i piani strategici della città e la gestione delle sue funzioni cruciali: per il ruolo che svolge, oggi è il principale promotore di questo abuso di Venezia. Queste le parole di Scarpa, che vede in Brugnaro una figura che dà esempio a tutte le classi di piccoli e grandi proprietari, imprenditori alberghieri e turistici che spremono Venezia badando solo al guadagno immediato.

Ma Venezia non è roba loro.

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