Con il Superbonus e la decisione di bloccare la cedibilità del credito gli schieramenti non esistono più. Dopo la scissione interna alla maggioranza, arriva persino quella interna a Forza Italia. Dopo le lamentele dei suoi, a partire dai capogruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, è intervenuto direttamente Silvio Berlusconi con un post su Facebook per dire che ci potranno sì essere modifiche in parlamento, ma che la decisione era inevitabile.

«In merito alla questione del Superbonus, che sta creando agitazione tra le categorie e ha provocato reazioni anche da parte dei nostri gruppi parlamentari, voglio ricordare che si tratta di una misura adottata dal Governo Conte, il governo degli indistinti bonus a pioggia, soggetti a continue modifiche ed interpretazioni che hanno provocato un clima di costante incertezza per le imprese interessate».

Il suo parere da «uomo di stato» e «di economia» è che sia «giustificato e forse inevitabile». Ribadisce come fatto da Meloni in mattinata che in ballo c’è default.

Forza Italia

Fino a stamattina Forza Italia ha fatto capire che non è d’accordo con il ridimensionamento voluto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani che a parole lo difende, ha detto che adesso verrà discusso in parlamento. I Forzisti hanno già chiesto un tavolo con i capigruppo, ma Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha ricordato che per il momento sarà tutto rinviato all’incontro con le associazioni di categoria lunedì. Si svolgerà a Palazzo Chigi.

«Ora – ha detto Meloni nel suo video intervento “Gli appunti di Giorgia” – dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende e difendere il bilancio pubblico. Dobbiamo cercare di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo. Il Superbonus continua a generare 3 miliardi di redditi al mese cioè se la lasciassimo fino a fine anno non avremmo i soldi per fare la finanziaria».

Cottarelli

LaPresse

Il deputato del Pd Carlo Cottarelli, economista nonché ex commissario alla spending review durante il governo monoanno di Enrico Letta, infine premier mancato, si schiera con la presidente del Consiglio di Fratelli d’Italia.

Cottarelli è arrivato a supporto con un tweet: «Per spiegare perché è stato posto un freno al superbonus Meloni ha detto che è costato 2000 euro a ogni italiano. Esatto: quando una cosa la paga lo stato non è gratis come tanti pensano, compreso molti esponenti dell'attuale coalizione di governo».

L’intervento arriva tra l’altro a pochi giorni dall’intenso dibattito su Meloni del Pd. Visto che il segretario uscente Enrico Letta, ha detto al New York Times che come premier è meglio del previsto.

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