- Il tribunale ha respinto il ricorso presentato da otto iscritti difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè che non si rassegna: «È la madre di tutte le battaglie», dice della causa che potrebbe cancellare la leadership di Conte e il nuovo statuto.
- Per Conte e il Movimento è l’ennesima grana giudiziaria procurata dall’avvocato Borrè, una sequela di provvedimenti che hanno contribuito ad alimentare l’immagine di un leader e di un partito ormai alla mercé degli eventi.
- Sono problemi che vanno ad aggiungersi alla lunga lista di guai che Conte deve affrontare: colonnelli e gruppi parlamentari che non rispondono alla sua leadership e un carnet di vittorie da rivendicare al momento tristemente vuoto.
Dopo essere uscito malconcio dalle elezioni comunali della scorsa settimana, il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha schivato un’altra pallottola. Il tribunale di Napoli ha respinto ieri il ricorso di un gruppo di attivisti che minacciava di invalidarne la leadership e di cancellare il nuovo statuto faticosamente negoziato un anno fa insieme al fondatore Beppe Grillo. «Andiamo avanti, con forza e determinazione per il rilancio del nuovo corso», ha commentato Conte in un legalese fo



