Vox cresce, flop socialista: l’Estremadura era un test, Sánchez assaggia la crisi

Il voto anticipato di domenica in Estremadura, convocato dal Partido Popular in cerca di una maggioranza assoluta che permettesse di smarcarsi da Vox dopo la rottura dell’alleanza regionale tra i due partiti, si è rivelato invece un clamoroso assist per l’estrema destra. Nonostante i Popolari siano cresciuti dal 39 al 43 per cento, in questa regione del sud-ovest della Spagna, guadagnano solo un seggio, ben lontani dall'obiettivo di governare soli. La formazione postfranchista guidata da Santiago Abascal, invece, passando dall’8 al 17 per cento ha più che raddoppiato i suoi seggi: da 5 a 11. Vox ottiene un risultato storico in quello che per quasi quarant'anni è stato un bastione socialista. Passando dal 40 al 26 per cento, il Psoe del premier Pedro Sánchez registra il peggior risultato di sempre: perde 10 seggi e oltre 100mila voti. Il voto in una regione di poco più di un milione di abitanti non avrebbe questa eco se non fosse un test cruciale dopo gli scandali che negli ultimi mesi hanno travolto i socialisti. È il primo di una serie di appuntamenti elettorali che rischiano di trasformarsi in calvario per l'esecutivo Sánchez in un momento di estrema debolezza: a febbraio si vota in Aragona, a marzo in Castilla y León e, soprattutto, a giugno, in Andalusia, la regione più popolata. Buxadé: «Copiamo Meloni per portare Vox al governo. Via le leggi anti franchiste» È per questo che a inizio settimana la reazione dei socialisti ha suscitato irritazione nei partner di governo, sia Sumar, più a sinistra del Psoe ma membro di coalizione, che Esquerra, i nazionalisti di sinistra catalani che offrono appoggio esterno. In una dichiarazione istituzionale, Sánchez ha annunciato due cambi nel governo (per la candidatura di una ministra alle elezioni aragonesi) ma non ha fatto riferimenti al flop in Estremadura. Il partito socialista cerca di circoscrivere la sconfitta, con l'unica assunzione di responsabilità del candidato Miguel Ángel Gallardo, che si dimette da segretario regionale. «Una negazione della realtà», per Sumar. Già la scelta di Gallardo era del resto parsa un azzardo: è imputato per traffico di influenze per l'assunzione di David Sánchez, fratello del premier, in un caso che è solo uno dei problemi giudiziari che assediano i socialisti. La campagna elettorale in Estremadura è stata segnata dall'eco delle inchieste per corruzione che coinvolgono due ex segretari di organizzazione del Psoe e dalle denunce di presunte molestie sessuali che coinvolgono esponenti del partito. Il castigo degli elettori è arrivato anche con un forte aumento dell'astensione, cresciuta di 10 punti. La fasciosfera spagnola esulta: Se Acabó La Fiesta entra nel gruppo europeo di Meloni Le sfide per il 2026 Sánchez assicura che arriverà alla fine della legislatura nel 2027, rivendica l'agenda sociale e i buoni risultati dell’economia. È anche cosciente del peso che la sua figura riveste tra i progressisti del resto d'Europa, mentre l'onda lunga delle destre e delle destre estreme avanza in tutto il continente. Ma se basterà la volontà di resistere per continuare al governo dipenderà da quello che succederà nei prossimi mesi, nelle urne e nei tribunali. Intanto il leader del PP, Alberto Nuñez Feijóo, dopo la vittoria agrodolce di Maria Guardiola in Estremadura, accusa Sánchez di aver contribuito a far crescere Vox «alimentando la paura di Vox». Il problema per i popolari è che la strategia adottata negli ultimi mesi, con una radicalizzazione dello scontro col governo sul tema dell'immigrazione, non sta frenando l'auge della formazione di Abascal. Il segretario del partito ultra, d'altra parte, sembra essere più consapevole di Feijóo del fatto che tra l'originale e la copia, gli elettori scelgono la prima: dopo aver deciso di abbandonare a livello europeo il gruppo dei Conservatori, tradendo l'amica Meloni per i Patrioti di Orbán, Le Pen e Salvini, Abascal si è speso in prima persona nella campagna extremeña, avvertendo il PP che farà valere il peso di ogni voto in ogni futura negoziazione. In Estremadura e altrove.