La Corte costituzionale polacca ha appena pubblicato le motivazioni del suo pronunciamento del 22 ottobre, che vietando l’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto ha scatenato per mesi nelle città polacche proteste partecipatissime. A seguito del dissenso maturato nel paese, il verdetto della Corte non era stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, congelandone così di fatto l’applicazione. 

La pubblicazione delle motivazioni riaccende ora le proteste in Polonia. Il movimento #StrajkKobiet e tutte le realtà che da ottobre si sono opposte alla sentenza si stanno dando appuntamento in tutte le grandi città. A Poznan l’appuntamento è alle 18, a  Lodz alle 19, a Cracovia alle 20 di stasera, e così via. 

«Ora che hanno stampato le motivazioni della sentenza, vogliono mettere il verdetto in Gazzetta ufficiale», twittano allarmate le attiviste. Quando il verdetto viene registrato in Gazzetta, ciò apre la strada a cambiare la legge sull’aborto, che attualmente in Polonia è già estremamente restrittiva ma che rischia di diventarlo ulteriormente ora. «Scateneremo l’inferno!», è la reazione di #StrajkKobiet per impedirlo. 

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