Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea dall’85 al 95, padre dell'euro e figura di spicco della sinistra francese, è morto all'età di 98 anni. Lo ha annunciato a France Presse la figlia Martine Aubry. «È morto questa mattina nella sua casa di Parigi, nel sonno», ha dichiarato il sindaco socialista di Lille. 

Il presidente francese Emmanuel Macron è tra i primi a rendergli omaggio. «Uno statista dal destino francese. Un inesauribile architetto della nostra Europa. Un combattente per la giustizia umana», ha scritto. «Jacques Delors era tutte queste cose. Il suo impegno, i suoi ideali e la sua rettitudine ci ispireranno sempre. Saluto il suo lavoro e la sua memoria e condivido il dolore della sua famiglia».

Delors fu eurodeputato tra il 1979 e il 1981 e ministro delle Finanze nel governo del presidente François Mitterrand dal 1981 al 1984. Fu presidente della Commissione europea per tre mandati dal 1985 alla fine del 1994 - più a lungo di qualsiasi altro titolare della carica - durante i quali spinse per l'introduzione del mercato unico, entrato in vigore il primo gennaio 1993.

Delors, membro del Partito socialista francese, è ampiamente considerato anche il presidente che la Francia avrebbe dovuto avere nel 1995, quando la destra si stava dilaniando. Il partito cercò di convincerlo a candidarsi e i sondaggi indicavano che avrebbe avuto buone possibilità. Ma rifiutò di candidarsi e il candidato socialista scelto per presentarsi, Lionel Jospin, perse contro il conservatore Jacques Chirac.

In Italia, un ricordo commosso è di Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue. «Provo un sincero a grande dolore per la scomparsa di Jacques Delors, straordinario presidente della Commissione europea. È stato un protagonista della storia dell'Europa che egli ha saputo guidare nella stagione della sua costruzione, operando con Kohl e Mitterrand in un clima di profonda intesa tra Francia e Germania. Ho sempre nutrito nei suoi confronti una profondissima stima e un'autentica amicizia e quando fui indicato come presidente della Commissione europea ho avuto in lui non solo un amico, ma un prezioso consigliere. Ripensando al suo operato provo un forte rimpianto per quegli anni così importanti poiché le condizioni di oggi sono profondamente mutate e ci troviamo dinanzi ad una drammatica frammentazione. Oggi abbiamo perso un testimone della migliore storia europea che ci lascia un grande insegnamento: la ricerca dell'unità, la sola che ci consentirà di realizzare in modo compiuto il grande sogno europeo».

«Con la scomparsa di Jacques Delors l'Europa tutta perde uno dei principali artefici degli storici progressi compiuti alla fine dello scorso secolo dal processo di integrazione europea, culminati con la firma del Trattato di Maastricht e la nascita della moneta unica», scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato al Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron. «Figura eminente della vita politica francese – aggiunge – in qualità di presidente della Commissione europea Jacques Delors ha rappresentato un modello di europeismo sensibile a valori essenziali come la solidarietà, capace di portare avanti con razionalità e con passione grandi progetti che potessero unire e far progredire la costruzione comunitaria».

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