L’intervento di Volodymyr Zelensky ha creato un caso nella politica tedesca. Il presidente ucraino, collegato da Kiev e in un ritardo in un primo momento attribuito ai bombardamenti sulla capitale, ha ripercorso tutte le occasioni in cui Berlino avrebbe potuto prendere posizione nei confronti di Mosca, ma non l’ha fatto, costruendo un «muro» che ha isolato l’Ucraina e l’ha consegnata alla Russia. Nord Stream 2, il rifiuto di ammettere l’Ucraina alla Nato, le esitazioni sull’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti Swift e i rapporti commerciali che le aziende occidentali continuano a coltivare: tutte accuse che nelle settimane sono state discusse anche nella società civile tedesca. 

Il dibattito mancato

Non c’è stata però occasione di parlarne al Bundestag. Il presidente ucraino ha ricevuto una standing ovation dalla platea e parole di solidarietà dalla presidenza della Camera, oltre che tweet di approvazione anche dal governo.

Dopo la fine dell’intervento di Zelensky, però, la vicepresidente di turno Katrin Göring-Eckardt è passata senza indugio al punto seguente dell’ordine del giorno, la discussione generale sull’obbligo vaccinale.

Una decisione che è stata messa in discussione dall’opposizione: la Cdu con l’appoggio della Linke ha chiesto di inserire prima del dibattito sull’obbligo un momento in cui riflettere sulle parole di Zelensky, una proposta rifiutata dalla maggioranza Semaforo. La ministra degli Esteri Annalena Baerbock aveva difeso la decisione di non cambiare il programma dei lavori già mercoledì: «Credo che in un momento come questo la capacità di ascoltare sia una vera prova di forza. Ascoltare, lasciar agire le parole su di noi»

«Quando, se non dopo l’intervento di Zelensky, possiamo fare il punto della situazione al Bundestag e porci la questione di dove ci collochiamo? Siamo contrari e disapproviamo la decisione dei gruppi di Spd, Verdi e Fdp!» ha detto nel suo intervento il segretario della Cdu Friedrich Merz.

Anche il parlamentare conservatore Norbert Röttgen, membro della Commissione esteri e voce di rilievo nella Cdu, che da giorni spinge per intervenire in maniera più decisa contro Mosca, si è lamentato della decisione della maggioranza, scrivendo che «oggi è stato il momento più disonorevole che ho mai vissuto al Bundestag!». 

«Il presidente ucraino Zelensky chiede aiuto al cancelliere al Bundestag. Scholz tace. Il parlamento tace. Spd, Verdi e Fdp impediscono al parlamento di rispondere. È disonorevole». Così il parlamentare della Csu Stefan Müller.

I commenti

Anche tanti osservatori hanno criticato la scelta del governo di non far seguire all’intervento un dibattito e un’informativa del governo, soprattutto considerato quello che è successo in occasione degli interventi di Zelensky in altri parlamenti. 

«Zelensky ha tenuto un discorso angoscioso al parlamento tedesco. I parlamentari applaudono e poi tornano come se niente fosse al “business as usual”: due di loro ricevono gli auguri di compleanno e poi si dibatte sull’obbligo vaccinale. Cambiamenti epocali?» scrive per esempio Christoph Zotter, corrispondente berlinese del quotidiano austriaco Die Presse, facendo riferimento all’espressione Zeitenwende, cambiamento epocale, che il cancelliere aveva utilizzato quando ha presentato al parlamento la decisione di investire 100 miliardi di euro nel settore della difesa.  

Anche Tina Hassel, la capo della redazione berlinese del primo tg nazionale, considera «poco comprensibile che il cancelliere non risponda» alle critiche e alle raccomandazioni di Zelensky.

La Bild, che copre il conflitto con il suo controverso inviato di guerra e vicedirettore Paul Ronzheimer, ha pubblicato immediatamente un editoriale in cui lo stesso Ronzheimer spiega di «vergognarsi» per la scelta della maggioranza. «Mentre il presidente ucraino Zelensky si rivolgeva disperato ai deputati tedeschi, qui a Kiev suonavano le sirene. Allarmi bomba, di nuovo. ”In Europa stiamo assistendo alla cancellazione di un popolo”, avverte Zelensky. “Aiutateci a fermare questa guerra”. E cosa ha fatto il Bundestag dopo questo intervento drammatico? Come se niente fosse passa al resto dell’ordine del giorno!»

Anche uno degli editorialisti della prima rete nazionale, Christian Feld, commenta il comportamento del parlamento con un secco «Senza parole», denunciando l’inopportunità dello scontro sull’ordine del giorno, una figuraccia del Bundestag. 

La questione Schröder

Mentre si dibatte sull’intervento e le sue conseguenze, continua a pesare poi sulla Spd il dossier Gerhard Schröder. L’ex cancelliere insiste nello sforzo di realizzare un canale di diplomazia parallela con il presidente russo Vladimir Putin, suo amico storico che ancora non ha scelto di rinnegare. Per raggiungere il suo scopo è anche volato a Mosca in accordo, secondo quanto ha fatto filtrare, con la delegazione ucraina, ma per ora senza raggiungere nessun traguardo.

In Germania il consenso nei suoi confronti sta calando a ritmi elevatissimi. Qualche giorno fa la sua città natale, Hannover, voleva togliergli la cittadinanza onoraria: Schröder aveva anticipato l’amministrazione rinunciandovi lui per primo. Oggi invece quattro circoli locali della Spd hanno presentato una richiesta di esclusione dal partito dell’ex cancelliere. L’iniziativa dei circoli di Heidelberg, Renania palatinato, Lipsia est e Essen arriva dopo che tutti i vertici di partito, Scholz incluso, avevano ripetutamente chiesto a Schröder di prendere le distanze dalla Russia e rinunciare ai suoi incarichi nelle aziende russe. 

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