Europa

Così i popolari portano l’estrema destra di Vox al governo in Spagna

  • I dipartimenti per l’Uguaglianza sono cancellati, la bandierina anti lgbt è piantata e gli slogan machisti sono entrati nelle sedi istituzionali. Il corpo della Spagna – i suoi territori, regioni, municipalità, e le strade zeppe di manifesti elettorali – porta già i segni visibili dell’ingresso dell’estrema destra al governo. 
  • Nel limbo tra le elezioni amministrative di maggio –  segnate dall’exploit delle destre – e le politiche del 23 luglio, la tattica dei popolari può sembrare ondivaga, ma la strategia complessiva in realtà è lineare: apre il varco a Vox, alleato di Giorgia Meloni in Europa. A Madrid come a Bruxelles, viene collaudata l’alleanza tra popolari e meloniani.
  • In Spagna l’alleanza è testata sui territori: gli accordi per il governo degli enti locali si moltiplicano. Portano nelle istituzioni figure come Marta Fernández, l’esponente di Vox nota per le sue posizioni xenofobe, antiabortiste, no vax, anti clima, e per frasi come «la violenza di genere non esiste». Grazie al varco aperto dai popolari, l’estrema destra realizza sui territori le lgbt-free zones, l’agenda machista, la guerra culturale. L’alleanza genera mostri.

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