Le rivelazioni dell’intelligence hanno spinto i giudici a cancellare il primo turno. Il presidente in carica rassicura: «La Romania è un solido alleato occidentale»
Colpo di scena al confine orientale dell’Ue e della Nato: domenica la Romania non va più al secondo turno delle presidenziali. Niente testa a testa tra il neofascista filorusso Călin Georgescu – che stavolta i sondaggi davano in vantaggio, dopo averlo considerato invisibile fino al suo exploit al primo turno – e la liberale filoccidentale Elena Lasconi. La Corte costituzionale ha deliberato: si ricomincia da capo. Una spy story nell’Ue C’è il curriculum farlocco, ci sono quelle strane propriet



