- Nell’ambito dei negoziati per una nuova legge sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, l’Ai Act, i governi dell’Ue stanno proponendo di consentire l’uso routinario del riconoscimento facciale retrospettivo nei confronti del pubblico generale, da parte della polizia, delle amministrazioni locali e persino delle aziende private.
- La proposta Ue parte dal presupposto che la tecnologia di riconoscimento facciale retrospettiva sia meno dannosa rispetto alla sua versione “dal vivo”.
- Peccato che questo presupposto sia sbagliato, come spiegano in questa analisi le associazioni per i diritti European Digital Rights e Amnesty International.
A seguito di un furto avvenuto nel 2019 in un’azienda di logistica francese, per tentare di identificare i responsabili si è fatto ricorso alla tecnologia di riconoscimento facciale tramite le riprese delle telecamere di sicurezza. Il funzionamento di questa tecnologia si basa sulla comparazione, ad esempio, tra immagini provenienti dalle telecamere a circuito chiuso con database di milioni di immagini di volti, spesso acquisite senza consenso o all’insaputa degli interessati. Nel caso in qu



