IL VINCITORE DELLE PRIMARIE

Da outsider a leader dell’opposizione che può battere Orbán. Tutti i segreti di Márki-Zay

(Péter Márki-Zay. Foto AP)
(Péter Márki-Zay. Foto AP)
  • Tra gli intellettuali c’è chi ha riso di lui, tra i sondaggisti chi lo dava per perso, tra gli osservatori chi lo ha scambiato per il populista del villaggio baciato dalla fortuna. Péter Márki-Zay è tutto tranne questo.
  • Ha costruito con sapienza, e coi viaggi negli Usa, il suo successo in queste primarie dell’opposizione unita. Nel 2018 strappò a Fidesz una roccaforte, nel 2019 era a Washington a tessere rapporti politici, dagli americani ha appreso anche la strategia comunicativa.
  • Lo stile populista e anticorruzione ha funzionato alle primarie. Gli argomenti da conservatore, ed ex elettore di Fidesz, possono rubare elettori a Orbán nella sfida di aprile. Il premier lo sa; e lo teme. 

Tra gli intellettuali c’è chi ha riso di lui, tra i sondaggisti chi gli assegnava appena un cinque per cento, tra gli osservatori esteri chi lo ha scambiato per il populista del villaggio baciato dalla fortuna. Invece Péter Márki-Zay è tutto tranne questo. Ha costruito con sapienza, e con qualche viaggio a Washington, il suo successo in queste inedite primarie nazionali ungheresi indette dall’opposizione unita. Unita contro Viktor Orbán, a cui l’intelligenza politica non manca e che infatti ora

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