- Tra gli intellettuali c’è chi ha riso di lui, tra i sondaggisti chi lo dava per perso, tra gli osservatori chi lo ha scambiato per il populista del villaggio baciato dalla fortuna. Péter Márki-Zay è tutto tranne questo.
- Ha costruito con sapienza, e coi viaggi negli Usa, il suo successo in queste primarie dell’opposizione unita. Nel 2018 strappò a Fidesz una roccaforte, nel 2019 era a Washington a tessere rapporti politici, dagli americani ha appreso anche la strategia comunicativa.
- Lo stile populista e anticorruzione ha funzionato alle primarie. Gli argomenti da conservatore, ed ex elettore di Fidesz, possono rubare elettori a Orbán nella sfida di aprile. Il premier lo sa; e lo teme.
Da outsider a leader dell’opposizione che può battere Orbán. Tutti i segreti di Márki-Zay
19 ottobre 2021 • 07:00