«Syria is a mess, la Siria è un casino», dice Trump invitando al disimpegno. La presa di Damasco segna la fine politica del dittatore siriano, ma il futuro si annuncia pieno di zone d’ombra. Nel frattempo tutto il mondo si riorienta, da Netanyahu che va a prendersi il Golan all’Europa titubante
«Syria is a mess, la Siria è un casino», si è affrettato a dire il presidente eletto statunitense Donald Trump, aggiungendo a caratteri cubitali, com’è nel suo stile: «NON FACCIAMOCI COINVOLGERE». Il cambio di regime «presenta rischi e opportunità», è arrivata molte ore dopo Ursula von der Leyen, coinvolgendo invece l’Ue «nella ricostruzione del paese». Con la caduta del regime di Bashar al Assad, tutto il mondo si riorienta; c’è persino chi, come il premier di estrema destra israeliano, dà subi



