Quei balcanici Trump. Donald, suo suocero, è entrato alla Casa Bianca e lui, Jared Kushner, marito della figlia Ivanka dal 2009, entra in Serbia ed Albania con mega progetti del valore di oltre un miliardo di dollari: trasformerà rovine storiche e isole di proprietà statale in resort di lusso e hotel.

Solo qualche giorno fa il governo albanese ha concesso lo status di investitore strategico alla società legata al genero d'oro del presidente statunitense che allunga i suoi tentacoli finanziari su Sazan, isola-perla nel Mediterraneo dalle acque cristalline, natura selvaggia, panorama paradisiaco.

La proposta della Atlantic Incubation partners che vuole trasformare l'atollo di sei chilometri quadrati in un sito di residenze di lusso è stata accettata dal comitato investimenti strategici presieduto da Edi Rama il 30 dicembre scorso. Noi italiani quest'isola nel canale di Otranto la chiamavamo Saseno: è sventolato anche il tricolore italiano sulle sue spiagge, poi durante la Guerra Fredda è diventata una base militare per sottomarini lanciarazzi sovietici.

Ora Kushner, insieme ad Asher Abehsera, immobiliarista californiano, promette di far sorgere un eco-resort sull'isola di cui sembra essersi innamorata anche sua moglie Ivanka, avvistata sul suo yatch tra le acque della costa albanese l'estate scorsa, quando ha pranzato anche col premier Rama (lo riporta il Wall Street Journal).

Rama apre le porte

Un altro progetto targato Kushner in attesa di approvazione è a Zvernec. Intanto è probabile che il resort a Sazan, una volta terminato, rientrerà nella catena Aman, il cui amministratore delegato è Vladislav Doronin, che porta in tribunale chiunque lo definisca “oligarca russo”. Russo non è più: il ricchissimo ex fidanzato di Naomi Campbell ha rinunciato alla cittadinanza della Federazione per diventare svizzero. La multinazionale di Doronin ha ingaggiato per un certo periodo Charles McGonigal, ex capo del servizio di controspionaggio dell'ufficio newyorkese dell'Fbi, condannato per aver favorito il re dell'alluminio, il super magnate russo colpito dalle sanzioni, Oleg Deripaska. Non è noto quando McGonigal abbia smesso di lavorare per il gruppo di Doronin, ma l'agente che ha evitato un attentato alla metro di New York nel 2001 ha ammesso ai giudici di aver ricevuto 225mila dollari da un ex ufficiale d'intelligence albanese di nome Agron Nezaj. In sua presenza dice di aver incontrato Rama. Sulle dichiarazioni dello 007 finito in tribunale è saltata l'opposizione del premier che si è difeso dicendo: l'ufficiale dell'Fbi «è indagato negli Usa per questioni che non hanno a che vedere con me».

Non è stato l'unico momento in cui si è arrabbiato il numero uno di Tirana: è successo anche quando gli hanno posto domande scomode su altre questioni legate agli Usa. A marzo scorso quando alla Harvard University Kushner si è espresso sul potenziale immobiliare del lungomare della Striscia di Gaza e ha suggerito di trasferire i palestinesi nel deserto del Negev, Rama ha messo una mano sulla faccia della giornalista che gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni del rampollo che investe in Albania. Nel primo mandato Trump, Kushner era consigliere del presidente e proponeva la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita: entrambi i Paesi hanno pompato milioni nella sua Affinity Global Development.

Non tutti sono contenti della svendita di flora e fauna a Sazan poco distante da Valona, dove gli ambientalisti che si battono contro la cementificazione, lottano già contro l'apertura di un aeroporto accanto al parco nazionale di Vjosa Narta.

A Tirana, nonostante il boom turistico – circa 11 milioni di visitatori l'anno - dicono di aver bisogno del lusso «come il deserto dell'acqua» : lo ha detto Rama al Financial Times, aggiungendo anche che è stato Kushner a fare l'approccio in iniziale in Albania; invece, per il progetto in Serbia, a farlo è stato Richard Grenell, ambasciatore in Germania e inviato speciale nei Balcani nel primo mandato Trump, appena rinominato nella nuova squadra.

Affari anche in Serbia

Nella corsa alla conquista di terreni in Paesi ex comunisti, Kushner è riuscito ad ottenere il placet anche di un altro governo, quello serbo, per riqualificare il sito dell'ex ministero della Difesa jugoslavo. Le autorità di Belgrado hanno approvato mesi fa - ancor prima del travolgente ritorno del repubblicano alla Casa Bianca – il contratto di locazione (dura 99 anni) per riqualificare il mastodontico edificio-icona della città, il colossale Generalstab rimasto lì come simbolo delle sofferenze patite dalla popolazione durante i bombardamenti Nato. Un pezzo della memoria di Belgrado si svende proprio agli americani, maggiori attori dell'Alleanza Atlantica che attaccò la Serbia nel 1999 : protestano opposizione e cittadini, che hanno riportato ai media un impareggiabile paragone: è «come se i talebani volessero ricostruire un complesso di lusso sul sito delle torri gemelle a New York».

Anche se l'ex ministro delle costruzioni serbo Goran Vesic ha assicurato, quando era in carica, che ci sarà all'interno del complesso un memoriale «dedicato alle vittime dell'aggressione Nato» grazie alla «rispettabile azienda americana», quando arriveranno le gru, è probabile che arriveranno anche le manifestazioni, che già abbondano quotidiane negli ultimi mesi in Serbia. Il governo di Belgrado che giustifica il progetto straniero come necessario per la «rivitalizzazione» del territorio forse attende anche altri benefici, più potenti e geopolitici, dal suocero di Kushner. L'idea di trasformare lo scheletro di cemento della Difesa in un albergo per pochissimi e ricchissimi è venuta proprio al presidente statunitense nel 2013: oltre dieci anni dopo, finalizza il piano il marito di sua figlia con un altro miliardario, l'emiratino Mohamed Alabbar, che ha già tirato su la struttura più alta al mondo, il Burij Khalifa di Dubai, e gestisce Eagle Hills, già coinvolta nello sviluppo di edifici sul lungofiume di Belgrado. Contro suite, casinò e idromassaggi - che prenderanno il posto della reliquia storica che si estende per quasi tre isolati a due passi dalle sedi attuali delle autorità serbe – è stata lanciata una petizione sottoscritta da migliaia di cittadini, ma non servirà a fermare ledemolizioni. Questi saranno i Balcani dei Trump, è la vittoria di Donald e Jared. Più che l'America, è la Family Great Again.

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