In questo editoriale la commissaria Ue per la Parità spiega perché oggi presenta una nuova strategia per l’uguaglianza Lgbtqi+ per i prossimi cinque anni. «L’obiettivo è chiaro: proteggere le persone dalla violenza, permettere loro di vivere liberamente e in piena parità, e coinvolgere tutta la società per costruire maggiore uguaglianza»
Il 28 giugno ero a Budapest, mentre centinaia di migliaia di persone partecipavano al Pride e marciavano per la libertà sfidando paura e discriminazione. Nonostante un divieto imposto dalla polizia, riempivano la città di colori arcobaleno, gioiosi, pacifici, impavidi. L’ho visto coi miei occhi. La convinzione che la diversità, la generosità e l’umanità avrebbero prevalso. Eppure solo 98 giorni dopo, il 4 ottobre, siamo tornati al punto di partenza: abbiamo visto di nuovo migliaia di persone costrette a sfidare un altro divieto governativo a marciare al Pride di Pécs per quella stessa libertà. Quelle persone rappresentano tutto ciò che c’è di buono in Europa: apertura, inclusione e, sì, una sana dose di testardaggine.La lezione è chiara: il progresso non può mai essere dato per scontato.
La Commissione ha deferito l'Ungheria alla Corte di giustizia europea a causa di norme nazionali che discriminano le persone sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Il caso è pra in esame e siamo fiduciosi che prevarrà la giustizia. Tutti devono potersi sentire sicuri e liberi di essere sé stessi. Si può nascere femmine, o maschi, o non riconoscersi pienamente in queste categorie. Le persone sono ciò che sono. È semplice e al contempo complesso. Questa diversità non è una minaccia, è una forza, qualcosa da celebrare e proteggere. Ecco cosa significa costruire una vera Unione dell’uguaglianza. Essere sé stessi dovrebbe essere naturale come respirare, e nessuno dovrebbe mai sentirsi “inferiore” per ciò che è.Oggi diritti e libertà vengono messi alla prova in tutto il mondo. Una nuova ondata di resistenza contro la parità di genere e i diritti delle persone LGBTIQ+ attraversa il mondo, anche in luoghi dove un tempo sembrava che certe battaglie fossero ormai superate. Anche qui, nell’Unione europea.
Gli europei si aspettano molto dall’Ue. Soprattutto quando si tratta dei valori che vediamo in noi stessi quando ci guardiamo allo specchio: gentilezza, equità e rispetto per gli altri, soprattutto per chi è diverso. Una cosa è certa: l’Ue non volterà mai le spalle alla comunità LGBTIQ+, perché l’intolleranza è un veleno che, se lasciato agire, si diffonde nelle nostre società. Gli europei si aspettano che manteniamo le promesse. La nostra generazione deve essere la custode incrollabile di questi diritti. In quanto Commissaria europea per la Parità, difenderò con fermezza questa semplice verità che è al centro dei valori europei: tutti hanno il diritto di essere sé stessi, di amare senza doversi scusare, e di esprimersi senza paura. Libertà e uguaglianza sono anche nel nostro interesse. Mantengono vive le nostre democrazie e forti le nostre economie. Secondo l’OCSE, la discriminazione basata sull’orientamento sessuale costa all’Ue quasi 90 milioni di euro di Pil all’anno. Quando valorizziamo le persone LGBTIQ+, diamo loro la possibilità di esprimere tutto il loro potenziale. La diversità non è un peso, è il carburante dell’innovazione, della creatività e della competitività.
Cinque anni fa l’Ue ha presentato la sua prima strategia per l’uguaglianza LGBTIQ. È stato un traguardo importante: una presa di posizione netta contro l’odio e la discriminazione. Da allora l’accettazione sociale è cresciuta, e sempre più persone LGBTIQ+ vivono più apertamente la propria identità. Oggi due europei su tre sono favorevoli alla parità di diritti per le persone LGBTIQ+. Ma i progressi sono fragili: gli episodi di molestie motivate dall’odio contro le persone LGBTIQ+ sono aumentati di quasi il 20 per cento dal 2019.
Oggi presento una nuova strategia per l’uguaglianza LGBTIQ+ per i prossimi cinque anni. L’obiettivo è chiaro: proteggere le persone LGBTIQ+ dalla violenza, permettere loro di vivere liberamente e in piena parità, e coinvolgere tutta la società per costruire maggiore uguaglianza. Questa non è la battaglia di una sola comunità, è la battaglia di tutti noi. Questa strategia promuove maggiori diritti e più inclusione: mai contro qualcuno, mai a spese di qualcun altro. Contrasterà pratiche dannose di conversione, che vanno dalla violenza fisica e sessuale all’abuso verbale e all’umiliazione. Combatterà anche l’odio online, che alimenta la violenza nel mondo reale. Credo che la più grande forza dell’Europa sia la nostra capacità di unire le forze e chiedere un futuro migliore per tutti. Un’Unione che riconosce la dignità di ogni persona e non smette mai di migliorarsi. Un’Europa senza persone LGBTIQ+ non sarebbe Europa. Diversità e uguaglianza, questa è la forza dell’Europa.
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