il terzo polo tra roma e bruxelles

La fusione tra Renzi e Calenda punta sulla maggioranza zoppa

(Matteo Renzi, Sandro Gozi, Stéphane Séjourné, François Bayrou, Carlo Calenda ieri al summit del Pde a Roma.\\u00A0Foto Pde)
(Matteo Renzi, Sandro Gozi, Stéphane Séjourné, François Bayrou, Carlo Calenda ieri al summit del Pde a Roma. Foto Pde)
  • Il matrimonio politico tra Carlo Calenda e Matteo Renzi verrà presto celebrato anche a livello europeo, e perciò il leader di Azione segue alla lettera i precetti matrimoniali: nella buona e nella cattiva sorte. «Garantisco anche per i renziani», ha detto varcando la soglia dell’Auditorium della Conciliazione, dove si stavano radunando i maggiorenti del Pde, una delle anime della famiglia liberale di Renew, quando gli è piombata addosso la domanda sui voti finiti a La Russa. 
  • Renzi imbarazzi non ne mostra: sul caso nega coinvolgimenti. Ma nei suoi ragionamenti si concede frasi a tratti sibilline: «L’alleanza a sostegno di Meloni è claudicante. Vedrete, avranno molti problemi. Io e Carlo saremo l’opposizione intelligente».
  • Stéphane Séjourné, il presidente di Renew Europe, giura che «mai faremo una coalizione con la destra estrema», e include Meloni nella categoria. In realtà sia a livello europeo che nazionale i cordoni sanitari verso la destra non sono rigidi come un tempo. E anzi, dietro lo slogan della lotta ai «bipopulismi» si cela il vero competitor da demonizzare, la sinistra. Vale sia per i macroniani che per il terzo polo nostrano.

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