Il giorno dopo l’entrata in vigore della Brexit parte la campagna per l’indipendenza della Scozia: la premier Nicola Sturgeon promette a Bruxelles che Edimburgo «tornerà presto», dopo un secondo referendum per separarsi dal Regno Unito. Resta da vedere se Londra darà il proprio placet
- Perché gli scozzesi sono da tempo tutt’altro che contenti dell’accordo arrivato negli ultimi giorni dell’anno con una ratifica parlamentare sul filo di lana per non andare oltre il 31 dicembre, il limite stabilito dalla trattativa.
- Già nel 2016 gli scozzesi si erano espressi a grande maggioranza per il remain (il referendum sulla Brexit è finito 62 per centro contro il 38).
- Edimburgo ha stimato la diminuzione del Pil regionale dovuta alla Brexit da oggi al 2030 intorno al 6,1 per cento, pari a quasi 10 miliardi di euro.
Scotland will be back soon, Europe. Keep the light on», torneremo presto, lasciate accesa la luce per trovarvi di notte. Il tweet della premier scozzese Nicola Sturgeon che accompagna il nuovo anno lascia poco spazio all’immaginazione: chiusa la partita della Brexit con Londra, se ne apre un’altra con Edimburgo. Perché gli scozzesi sono da tempo tutt’altro che contenti dell’accordo arrivato negli ultimi giorni dell’anno con una ratifica parlamentare sul filo di lana per non andare oltre il 31 di



