Europa

La Scozia in direzione ostinata e contraria

Scotland's First Minister Nicola Sturgeon speaks during an event 'Scotland's European Future after Brexit' at the European Policy Center in Brussels, Monday, Feb. 10, 2020. (AP Photo/Virginia Mayo, Pool)
Scotland's First Minister Nicola Sturgeon speaks during an event 'Scotland's European Future after Brexit' at the European Policy Center in Brussels, Monday, Feb. 10, 2020. (AP Photo/Virginia Mayo, Pool)

Il giorno dopo l’entrata in vigore della Brexit parte la campagna per l’indipendenza della Scozia: la premier Nicola Sturgeon promette a Bruxelles che Edimburgo «tornerà presto», dopo un secondo referendum per separarsi dal Regno Unito. Resta da vedere se Londra darà il proprio placet

  • Perché gli scozzesi sono da tempo tutt’altro che contenti dell’accordo arrivato negli ultimi giorni dell’anno con una ratifica parlamentare sul filo di lana per non andare oltre il 31 dicembre, il limite stabilito dalla trattativa.
  • Già nel 2016 gli scozzesi si erano espressi a grande maggioranza per il remain (il referendum sulla Brexit è finito 62 per centro contro il 38).
  • Edimburgo ha stimato la diminuzione del Pil regionale dovuta alla Brexit da oggi al 2030 intorno al 6,1 per cento, pari a quasi 10 miliardi di euro.

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