Europa

Il caso dell’aereo a Budapest e il ruolo di Orbán durante la caduta di Assad

(Il premier ungherese. Foto Epa/Ansa)
(Il premier ungherese. Foto Epa/Ansa)

Una testata indipendente ungherese scrive di un aereo siriano nella capitale durante le ore della fuga di Assad. Il governo ungherese nega tutto e il giornale fa marcia indietro; poi in serata Mosca annuncia che il presidente fuggitivo è lì. Al di là del caso specifico, le relazioni tra il sistema orbaniano e quello di Assad sono radicate nel tempo; e c’è un incontro con il patriarca siro-ortodosso a Budapest il 2 dicembre...

Damasco è presa e il presidente siriano è fuggito. Nella serata di domenica, la Russia annuncia di avergli concesso asilo, e che Assad si trova a Mosca con la sua famiglia. Questa è la parte nota della storia. Poi c’è il resto: il caso controverso del passaggio di un aereo a Budapest, successivamente smentito, ma comunque preceduto da incontri al vertice pochi giorni prima. E c’è una certezza: Bashar al-Assad ha chiesto supporto a Viktor Orbán, l’autocrate ungherese, cavallo di Troia del Cremlin

Per continuare a leggere questo articolo