PROPAGANDA E INTELLIGENCE

Le audizioni del Copasir sugli agenti russi nei media

Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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  • Mentre Draghi è a Washington, il Copasir si prepara ad andarci. Tra un mese c’è l’incontro con il Senate Select Committee on Intelligence. Intanto comincia qui una serie di audizioni sul tema della propaganda russa. La polemica sulle ospitate di ministri e propagandisti russi nelle reti tv italiane è ancora calda, e lo zelo è in sintonia con quello esibito da Bruxelles, che dopo Sputnik e RT sanziona anche altri media russi. 
  • Ma a parte l’esibizione di sintonia con il fronte occidentale, qual è la ragione dell’intervento del Copasir sul tema? Nel suo mandato non c’è l’investigazione sulle interferenze straniere nei media, bensì la sorveglianza sull’intelligence nostrana. Perché quindi queste audizioni con Rai e Agcom? Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, che guida il Copasir, dice che «esiste una macchina di disinformazione e stiamo cercando di capire come funzioni»; vuole estendere il potere di verifica anche alla sfera mediatica? «Per carità, non vogliamo certo controllare i giornalisti», risponde.
  • E si appella al lavoro dell’Ue sulle ingerenze straniere. L’eurodeputato Pierfrancesco Majorino, che vi ha preso parte, nota però che «il nostro lavoro, oltre alle fake news, mette in luce l’altro ineludibile aspetto delle ingerenze di Mosca: quello su partiti come la Lega». Ma non tutte le lezioni europee ispirano a Roma lo stesso zelo.

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