Europa

L’Ue va allo scontro sui vaccini. Ma inciampa su sé stessa

(Ursula von der Leyen. Foto LaPresse)
(Ursula von der Leyen. Foto LaPresse)

L’Europa pubblica il contratto con AstraZeneca, che di fatto mostra la debolezza di Bruxelles. Mentre continua la disputa sui ritardi, gli stati vanno in ordine sparso su dosi e contenimento

  • La Commissione, dopo aver difeso la segretezza dei contratti, ora utilizza la trasparenza come arma con AstraZeneca e pubblica l’accordo. Che però «mostra quanto l’Ue si sia messa nelle mani dell’industria», dice il giurista Alberto Alemanno.
  • Bruxelles è pronta a incrinare i capisaldi del mercato comune: vuole attivare il monitoraggio, e il blocco se necessario, dell’export dei vaccini.
  • C’è poi il fallimento più grande: i contratti sui vaccini dovevano dar prova di un’Ue con una sola voce. Ma tra Berlino che va per conto suo e Budapest che approva il vaccino cinese, la compattezza si infrange.

«Nessuno è perfetto». Con questa frase la direttrice dell’agenzia europea del farmaco ha annunciato il via libera al vaccino AstraZeneca. «Nessun vaccino è perfetto», ha aggiunto. Un senso di fallibilità accompagna l’Europa alla fine di una settimana di scontri con le aziende farmaceutiche, tra annunci di ritardi e dosi che non arrivano, con i paesi costretti a confrontare realtà e aspettative. Nel confronto con Big Pharma, l’Europa finisce per inciampare su sé stessa: la Commissione, che fino

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