- Questo lunedì i capi di stato e di governo riuniti per il Consiglio europeo vedranno apparire su uno schermo Volodymyr Zelensky. La guerra in Ucraina è al centro del dibattito politico europeo, ma fare fronte comune sta diventando a tratti un esercizio dialettico.
- L’Europa è a tre sfumature. C’è chi vuole rompere con la dipendenza dalla Russia. C’è chi invece frena: in testa, il premier ungherese, che usa il suo potere di veto con vari obiettivi, non per ultimo il rapporto con Mosca. Basti pensare che nel suo nuovo governo fanno capolino personaggi legati a aziende russe sanzionate. E c’è persino chi, tra i paesi che ancora non sono nell’Ue, ma che sono candidati a entrarvi, si mette d’accordo per avere più gas da Putin. È il caso del presidente serbo Aleksandar Vucic.
- L’Europa in balìa dei distinguo fa a sua volta delle distinzioni: magari si può fare un embargo solo sulle petroliere, e risparmiare gli oleodotti. Magari si può aggiungere qualche eccezione ad hoc per convincere i recalcitranti. Mentre l’Ue tenta un faticoso compromesso, dall’altra parte il Cremlino lavora per trovare nuovi compratori al petrolio di Mosca.
L’Unione europea tenta i giochi di prestigio sull’embargo con Mosca
29 maggio 2022 • 20:44