- Macron ha un vantaggio di oltre tre punti su Marine Le Pen: 27,6 per il presidente in carica, 23,4 per cento per la leader del Rassemblement national. In terza posizione, con il 22 per cento, il leader della France insoumise Jean-Luc Mélenchon catalizza il «voto utile» di sinistra ed ecologista.
- Il presidente in carica si avvia verso il ballottaggio con il sostegno delle forze repubblicane. Hidalgo e Jadot gli dichiarano supporto. Mélenchon dice che «a Le Pen non deve andare nessun voto». Ma la Francia che sceglierà la presidenza il 24 aprile non è immune dall’estrema destra. Le politiche e la retorica di Macron stesso hanno ripreso il discorso securitario dell’estrema destra.
- E il campo a destra sta slittando sempre più verso gli estremi. L’ala più moderata dei Républicains esce malconcia dal voto, Pécresse prende meno del 5 per cento. Anche se lei è per Macron, c’è una fronda che vira più a destra e non la seguirà: è l’ala che flirta con Zemmour e Maréchal. Intanto Zemmour si salda a Le Pen e le dichiara sostegno.
Emmanuel Macron esce dal primo turno in testa a tutti, e si prepara al secondo con il sostegno delle forze repubblicane. Ma la Francia che va al ballottaggio il 24 aprile non è immune dall’estrema destra. A urne chiuse, un vantaggio di oltre tre punti separa Macron su Marine Le Pen: 27,6 per il presidente in carica, 23,4 per cento per la leader del Rassemblement national. In terza posizione, con il 22 per cento, il leader della France insoumise Jean-Luc Mélenchon catalizza il «voto utile» di si



