- Il no di Mosca sulla Crimea era nelle cose: non si può iniziare dalle rivendicazioni territoriali. L’irrigidirsi fa parte della strategia negoziale e non tutto è perduto.
- L’Italia deve proseguire il suo lavoro di pace confidenzialmente e non sui media. Ciò che avviene in pubblico è tattica o un modo di parlare alla propria parte. Mosca non può mettere in discussione la Crimea.
- Sarebbe saggio iniziare da cessate il fuoco limitati su base umanitaria. Tali cessate il fuoco limitati si connettono con il diritto umanitario che entrambe le parte riconoscono e che preconizza la salvaguardia delle condizioni di vivibilità delle aree in conflitto.
Non si deve disperare per il primo no di Mosca al piano di pace italiano: l’irrigidirsi fa parte della strategia negoziale e non tutto è perduto. Anzi: c’era da spettarsi una reazione pubblica di questo tipo alla proposta, anch’essa resa pubblica perché uscita sui media. Diverso è ciò che avviene tra cancellerie al riparo dagli sguardi dell’opinione. Infatti una trattativa inizia quasi sempre in maniera riservata e ciò che avviene in pubblico è tattica o un modo di parlare alla propria parte



