Quando Silvio Berlusconi ha attaccato Volodymyr Zelensky, per l’ennesima volta i popolari europei si sono trovati in imbarazzo. Un imbarazzo che il leader del Ppe, Manfred Weber, preferirebbe schivare: finora ha evitato di stigmatizzare le parole del leader di Forza Italia. Questa mattina è stato anche annullato l’appuntamento di rito con la stampa. Ma nel frattempo nel suo gruppo il malumore cresce: polacchi, baltici e non solo loro hanno redarguito il presidente Weber. Nel caso in cui Berlusconi dovesse partecipare, boicotteranno l’incontro del gruppo popolare previsto a Napoli in primavera. O loro, o lui. L’eurodeputato polacco Andrzej Halicki si spinge ancora oltre: «Forza Italia cambi leader!». Halicki è il capodelegazione di Platforma Obywatelska (Piattaforma civica) all’Europarlamento – dunque è compagno di partito di Donald Tusk – ed è il vicepresidente del Partito popolare europeo (Ppe). Ma non è solo il silenzio sul caso Berlusconi a preoccuparlo. Ci sono anche i rapporti del Ppe con Giorgia Meloni. 

Davvero il Ppe può ignorare le parole di Berlusconi sulla guerra in Ucraina?

Non è la prima volta che dentro il gruppo siamo costretti a parlare di queste cose, pensa forse che non ci siamo posti il problema quando il leader di Forza Italia si vantava delle bottiglie di vodka ricevute da Mosca?

E lei non dice nulla? È il vicepresidente del Partito popolare.

Intanto, già all’epoca ho dato un consiglio a Berlusconi: che rispedisca indietro quelle bottiglie. Ma oggi il consiglio vorrei darlo a tutti i colleghi italiani, e al nostro partito fratello che è Forza Italia. Vorrei dire: colleghi, cambiate leadership! La ragione è semplice: tutto questo è inaccettabile, è incompatibile con la linea del Ppe.

Non pensa che le parole contro Zelensky danneggino anche l’Italia? Forza Italia è nel governo Meloni.

Io penso che Berlusconi sia troppo anziano e fuori dalla vera politica, penso che per lui sia tempo di riposarsi.

Fatto sta che nessuna reprimenda è stata pronunciata formalmente dal gruppo e dal suo leader. E le delegazioni nazionali? Stanno zitte anche loro?

Assolutamente no. È vero che ieri non se ne è potuto parlare apertamente, ma perché eravamo presi dall’agenda della plenaria. Oggi all’incontro dei capidelegazione ne parlo eccome. E le dirò di più: non è una mia posizione personale. Anche i colleghi di altre delegazioni ribollono su questa faccenda.

Weber deve condannare pubblicamente le parole di Berlusconi?

Assolutamente sì. Le parole di Berlusconi sono state proferite in pubblico, e altrettanto pubblica deve essere la reazione. Ne va della linea del Ppe. 

Berlusconi va espulso?

Come ho già detto, è fuori dalla linea del partito.

Forza Italia esprime il ministro degli Esteri. Berlusconi compromette anche l’affidabilità del governo?

Conosco personalmente Antonio Tajani e penso abbia fatto un buon lavoro, non penso ci sia il reale rischio che l’Italia cambi direzione.

Weber ha, da tempo, rapporti con Giorgia Meloni, che però presiede il partito conservatore europeo nel quale siede Pis, il partito di governo polacco al quale lei fa opposizione. Cosa ne pensa di queste relazioni?

Non c’è spazio nei popolari per chi non vuole un’Europa forte.

Sta parlando di Meloni?

Dico che finché Meloni sta col Pis, non se ne parla proprio.

Comunque vada, la politica europea ormai guarda sempre più a est, non trova?

Direi piuttosto che la politica europea sta diventando più razionale. Era da anni che, inascoltati, avvertivamo che con Vladimir Putin bisogna essere intransigenti, e che l’Ue va allargata.

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