L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato a un anno di detenzione nel caso noto come “Bygmalion”, sul finanziamento illecito della sua campagna elettorale nel 2012.

La decisione di secondo grado ha cambiato in parte la condanna di prima istanza: era stato condannato a un anno senza condizionale, mentre la corte di appello lo ha condannato a un anno di detenzione, 6 mesi con la condizionale. Sconterà quindi i sei mesi con misure alternative, che verranno decise tra i giudici e l’imputato nei prossimi 30 giorni.

Il caso

Nel settembre 2021 Sarkozy era stato condannato in primo grado, per il consistente superamento del plafond legale delle sue spese di campagna elettorale. Il tribunale di Parigi aveva già chiesto che la pena venisse direttamente commutata nei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.

In primo grado erano state condannate altre 13 persone a pene fino a 3 anni e mezzo di carcere, coperte in parte dalla condizionale. E, oltre all’ex presidente, hanno presentato appello altre nove persone. 

Nel processo è emersa l’esistenza di un meccanismo attivato, con un sistema di doppia fatturazione, per dissimulare l’esplosione delle spese per la campagna elettorale di Sarkozy, circa 43 milioni di euro. Il massimo autorizzato era invece di 22,5 milioni. La doppia fatturazione addebitava al partito dell’ex presidente, l’allora Ump, Union pour un mouvement populaire, una buona parte del costo dei comizi elettorali. 

Sarkozy, che ha negato «ogni responsabilità penale», non è stato condannato per le fatture false emesse ma per aver deciso la prosecuzione dei comizi pur essendo a conoscenza dei rischi del superamento del plafond. Ma l’ex capo dell’Eliseo ha dichiarato, tramite il suo avvocato, Vincent Desry, che non sarebbe mai stato a conoscenza di un superamento del limite legale delle spese elettorali, chiedendo l’assoluzione. 

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