I ministri dell’Economia e delle finanze europei hanno raggiunto un accordo sulla riforma del patto di stabilità. Lo ha annunciato la presidenza spagnola di turno del Consiglio e lo ha poi confermato anche il commissario Paolo Gentiloni, dicendo che entrerà in vigore già nella primavera del 2024, perché «non c’è tempo da perdere). Da Bruxelles rivendicano che le nuove regole permetteranno di tenere sotto controllo e in ordine i conti pubblici permettendo le spese per le transizioni verde e digitale.

Ma per il via libera è stata fondamentale anche la clausola transitoria – richiesta dall’Italia – che tiene conto dell’aumento del costo degli interessi sul ripagamento dei titoli di debito pubblico a seguito dell’aumento dei tassi operato dalla Bce. Stabilito che fino al 2027 le regole di bilancio comuni saranno applicate con flessibilità, con la Commissione che terrà conto del maggior onere dovuto all’aumento dei tassi senza così incidere sui margini di spesa, soprattutto utili alla doppia transizione.

L’opinione di Giorgetti

«Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 paesi», ha detto il ministro italiano, Giancarlo Giorgetti.

«Ci sono alcune cose positive e altre meno. L'Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro paese voltoa una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo», ha aggiunto.

Cosa succede ora

Quali sono le prossime tappe? Secondo una fonte diplomatica dell’Unione europea, citata dalle agenzie, «verrà discusso giovedì mattina in Coreper», il Comitato dei rappresentanti permanenti (composto dai delegati degli stati membri), «per concordare un mandato negoziale. Poi si attende la posizione del parlamento per avviare il negoziato formale interistituzionale, probabilmente a gennaio».

Secondo il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, «se le cose procedono come pianificato, avremo le nuove regole in vigore in questo ciclo politico, prima delle elezioni europee e a quel punto la Commissione darà le linee guida sui bilanci per il 2025 in base alle nuove regole».

Francia e Germania

Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco, ha scritto su X (già Twitter) che «le nuove regole di bilancio per i paesi membri dell’Ue sono più realistiche ed efficaci allo stesso tempo. Combinano cifre chiare per deficit inferiori e rapporti debito/Pil in calo con incentivi per investimenti e riforme strutturali. La politica di stabilità è stata rafforzata».

Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, lo ha definito «un accordo storico». «È un'ottima notizia per la Francia e per l'Europa perché garantirà la stabilità finanziaria e il buon andamento dei conti pubblici in tutta Europa negli anni a venire».

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