il ritratto

Razov, il garante di quel che resta del rapporto speciale tra Roma e il Cremlino

LAPRESSE
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  • Un elemento balza subito agli occhi dell’osservatore del curriculum vitae dell’ambasciatore Razov che  è entrato in carriera diplomatica nel 1990: al diplomatico di lungo corso russo interessa stare a Roma, perché normalmente dopo quattro anni i diplomatici di carriera vengono trasferiti in altra sede.
  • Cosa significa questa permanenza così lunga sulle sponde del Tevere? Che l’ambasciatore Razov è riuscito a convincere il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, di essere il “garante” perfetto di quel rapporto speciale che da decenni intercorre tra Mosca e la città eterna.
  • Razov è chiamato a rinverdire vecchi legami con paesi un tempo alleati o amici ai tempi della seconda “guerra fredda”. 

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