Via libera dall'Eurocamera con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti al testo su Libro Bianco sul futuro della difesa europea che invita l'Ue ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza, chiede che le risposte ai rischi esterni siano «simili a quelle in tempo di guerra» e «accoglie con favore il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione» Ursula von der Leyen. Il Movimento 5 stelle ha votato contro, il Pd si è spaccato tra astensione e voto favorevole, quest’ultima posizione in linea con quella del Pse, di cui il Pd è la componente più numerosa. 

In votazione anche una seconda risoluzione che riguardava la posizione di Bruxelles rispetto all’Ucraina. Su quello, FdI si è astenuta: secondo gli europarlamentari meloniani, infatti, il documento non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce - ha spiegato da Nicola Procaccini in Aula - «per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l'Ucraina». Nel merito, il testo afferma che l'Ue è ormai il principale alleato strategico dell'Ucraina e deve continuare a sostenerne il suo diritto all'autodifesa. In questa luce, FdI allo stesso tempo sostiene l’iniziativa della Commissione ma può comunque mostrarsi attento nei confronti delle ultime manovre degli Stati Uniti, che hanno ripreso a fornire aiuti militari a Kiev dopo il compromesso di Gedda sulla tregua da proporre a Mosca

Il parlamento accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell'Ucraina e degli Stati Uniti dell'11 marzo, che include la ripresa dell'assistenza militare e della condivisione di informazioni, sostiene la proposta di un accordo su un cessate il fuoco di 30 giorni e si aspetta che la Russia lo accetti cessando tutti gli attacchi. I deputati affermano che l’Ue e i suoi Stati membri sono ora i principali alleati strategici di Kyiv e devono restare il suo maggiore donatore, in seguito all’"apparente cambio di posizione" degli Stati Uniti sulla guerra di aggressione della Russia, incluso “il fatto di aver incolpato apertamente l'Ucraina della guerra in corso”.

Le opposizioni

Contrari da sempre al Libro Bianco – il via libera all’implementazione del piano di difesa da 800 miliardi di von der Leyen – i Cinque stelle, che ieri hanno anche manifestato davanti al palazzo del Berlaymont. «Oggi è una pagina nera per la democrazia europea. Il Parlamento aveva la grande opportunità di lanciare un messaggio forte e chiaro a Ursula von der Leyen, che vuole esautorarlo dei suoi poteri usando l'articolo 122 del TFUE, e invece ha ammainato bandiera bianca». Per il partito di Giuseppe Conte, RearmEU è «un piano folle di 800 miliardi che aumenterà l'escalation militare e impoverirà ulteriormente la nostra Europa. Vergogna», come si legge in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle.

«Riarmo, debiti di guerra, taglio dei fondi di coesione, scorporo delle spese della difesa, trasformazione della BEI in banca che finanzia la guerra: a questa agenda bellicista come dimostrato ieri a Strasburgo faremo una durissima opposizione nelle Istituzioni, ma anche nelle piazze a partire dalla grande manifestazione che si terrà il 5 aprile», continua la nota.

Il Pd, invece, su quel testo si è spaccato a metà. La linea della segretaria, che proponeva l’astensione, è stata seguita da 11 eurodeputati, mentre 10 hanno votato a favore. Hanno votato a favore, secondo il roll call, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo. Si sono astenuti invece Lucia Annunziata (inizialmente data tra i favorevoli, ma l'errore è stato subito corretto), Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti.

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