Le elezioni in Romania segnano il successo dell’estrema destra in Romania, con il primo risultato politico di portare alle dimissioni il premier Marcel Ciolacu. Il risultato annullato cinque mesi fa è stato confermato nelle urne delle elezioni presidenziali di domenica 4 maggio, anche se rivolto a un altro candidato. L’elezione è per una carica simbolica, ma piuttosto significativa in termini di politica estera: in lizza c’erano undici candidati. Quello espressione del governo in carica è arrivato terzo, secondo un centrista e primo George Simion.

Il leader del partito nazionalista Aur, Simion, un euroscettico ammiratore di Donald Trump, ha infatti ottenuto il 40,5 per cento dei voti. Il suo rivale nel ballottaggio del 18 maggio sarà il sindaco centrista di Bucarest Nicusor Dan (20,9 per cento), che ha battuto di poco il candidato della coalizione di governo Crin Antonescu (20,3 per cento).

«Insieme abbiamo scritto una pagina di storia oggi», ha detto Simion in un video messaggio trasmesso nella sede del suo partito, dove i sostenitori hanno intonato slogan del tipo "Fuori i ladri, viva i patrioti".

La vittoria, lo scorso novembre, di Calin Georgescu, un ex funzionario secondo i suoi detrattori vicino al Cremlino, ha provocato preoccupazione in Europa e ha gettato la Romania in una crisi politica. Migliaia di persone hanno protestato negli ultimi mesi denunciando un "colpo di Stato".

La Corte costituzionale ha invalidato il primo turno e escluse dalle elezioni il candidato sessantenne, a seguito di una massiccia campagna sulla piattaforma TikTok che ipotizzava di interferenze russe. Georgescu è stato quindi sostituito da Simion, 38 anni, quarto a novembre. I due sono apparsi insieme domenica in un seggio elettorale a Mogosoaia, vicino a Bucarest. Simion, che si dichiara «più moderato» di Georgescu, condivide il suo astio verso quelli che definisce i «burocrati non eletti di Bruxelles».

Il sodalizio

Ha condannato l'invasione russa ma si oppone all'invio di aiuti militari all'Ucraina, che confina con la Romania, e vuole ridurre il sostegno ai rifugiati ucraini. Entusiasta sostenitore di Trump, Simion appare spesso con un cappellino con il famoso slogan del presidente statunitense “Make America Great Again”. Simion ha promesso che se diventerà presidente, porterà «Calin Georgescu al potere», attraverso «un referendum, elezioni anticipate o la formazione di una coalizione in Parlamento che lo nomini primo ministro».

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