Gerhard Schröder ha fatto causa al Bundestag per riavere i suoi privilegi. Schröder aveva perso il suo ufficio e i suoi collaboratori a maggio.

L’ex cancelliere ha perso molto consenso nel paese dopo la sua scelta di non prendere le distanze da Vladimir Putin, suo amico personale e datore di lavoro, dopo l’invasione dell’Ucraina. Schröder ha lavorato per diverse aziende statali russe, tra le altre Rosneft. Di recente e sotto la minaccia di sanzioni da parte del parlamento europeo nei suoi confronti ha deciso di lasciare la sua posizione nel consiglio d’amministrazione di Rosneft e di rinunciare a quella che gli era stata offerta da Gazprom.  

La vicenda

Il Bundestag nega però che ci sia un  legame tra la sua decisione e le posizioni personali di Schröder. La riduzione dei privilegi sarebbe avvenuta perché i mezzi sarebbero proporzionati «alle incombenze che continuano a esserci dopo la conclusione del mandato».

La decisione spetta ai parlamentari, in particolare a quelli che siedono nella commissione Bilancio, che hanno deciso che per gestire queste incombenze a Schröder sarebbero bastati meno mezzi. L’anno scorso le spese per la gestione dell’ufficio dell’ex cancelliere era costata 400mila euro al Bundestag. Schröder continua comunque ad avere una scorta e percepire una pensione di oltre 8mila euro al mese.

Solo qualche giorno fa è fallito un processo interno alla Spd a suo carico che mirava a espellerlo dai socialdemocratici su richiesta di alcuni membri. Adesso il suo avvocato ha presentato una richiesta di reintegro dell’ufficio, visto che a suo parere le «incombenze» che Schröder non starebbe gestendo – e per le quali quindi non avrebbe più bisogno di assistenza – non sono ben definite e quindi è difficile verificare se l’ex cancelliere sarebbe impegnato ad affrontarle.

Secondo il legale, traspare che la causa della decisione sarebbe un’altra, cioè la posizione personale del cancelliere nei confronti della Russia. 

Schröder ha ricoperto la carica di cancelliere dal 1998 al 2005 ed è stato leader dei socialdemocratici dal 1999 al 2004. Non ha mai risposto alle richieste dei vertici del partito di limitare le sue relazioni con la Russia.

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