La svolta nei negoziati di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia ha avuto come prezzo un compromesso tra i due paesi nordici e la Turchia, che inizialmente si opponeva alla richiesta. Il segretario Nato ha spiegato i termini dell’accordo. 

La Svezia ha promesso di aumentare il proprio sforzo nella consegna ad Ankara di militanti sospetti. Il fatto che molti combattenti curdi considerati ostili da Ankara vivano nei due paesi nordici era uno degli elementi che la Turchia aveva indicato come più importanti per superare l’empasse.

Le legislazioni dei due paesi saranno rese più aggressive nei confronti di coloro che la Turchia considera oppositori. 

Stoccolma ha sempre negato di offrire un porto sicuro ai membri del Pkk, il partito curdo dei lavoratori, considerato da Ankara un’organizzazione terroristica. 

Stoccolma e Helsinki solleveranno anche le restrizioni di vendita di armi alla Turchia. L’ufficio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che «ha avuto quel che voleva». 

Il percorso 

I due paesi avevano fatto richiesta di adesione all’Alleanza già a maggio, scatenando le ire di Vladimir Putin, che aveva minacciato rappresaglie se i due paesi scandinavi avesso proseguito su quella strada. Proprio l’aggressione russa all’Ucraina aveva spinto Helsinki e Stoccolma nelle braccia della Nato. 

Per accettare la richiesta però c’è bisogno dell’unanimità dei 30 paesi aderenti, e l’opposizione della Turchia a lungo termine poteva rappresentare un problema importante. Ankara aveva motivato la propria posizione con l’atteggiamento dei due paesi nei confronti dei militanti curdi. 

Adesso, ha annuncaito il segretario generale Stoltenberg, i due paesi saranno ufficialmente invitati ad aderire. Dopodiché, il processo deve essere approvato dai singoli parlamenti dei paesi aderenti alla Nato. 

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