Europa

«Troppe irregolarità». Bruxelles avverte Orbán: niente soldi se continua così

(Il premier ungherese. Foto LaPresse)
(Il premier ungherese. Foto LaPresse)

Fu Viktor Orbán a mettere il veto al pacchetto di ristoro europeo, pur di impedire che il rispetto dello stato di diritto diventasse una condizione per l’erogazione dei soldi. E adesso è Bruxelles a dire all’Ungheria che, se non cambia qualcosa nel suo sistema, quei soldi può scordarseli

  • La Commissione bacchetta Budapest e tratteggia una lista di riforme per evitare che con i nuovi fondi continuino «le irregolarità»: riguardano il 4 per cento dei fondi, su una media europea dello 0,36.
  • Orbán utilizza il denaro europeo per foraggiare il suo cerchio magico. Già un anno fa Bruxelles strigliò l’Ungheria. Rimase inascoltata. Ora che bisogna negoziare le bozze di Recovery plan, ci riprova.
  • Chissà se saprà farsi valere: il braccio di ferro sullo stato di diritto ha mostrato ancora una volta che Orbán con Bruxelles (e prima ancora, con Berlino) trova sempre un compromesso.

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